La conferenza di Giorgio Pagano a Framura sul tema “1922-2022. Le origini del fascismo e dell’antifascismo” ha ripercorso le vicende, nazionali e locali, che condussero all’avvento del fascismo e ha portato, o riportato, alla luce il significativo contributo degli abitanti di Framura alla resistenza al fascismo nel “biennio nero” 1921-1922.
Il 29 agosto 1921 si verificò a Framura un episodio di cui non è rimasta memoria, se non nella stampa locale dell’epoca: ci furono scontri tra fascisti e antifascisti, i carabinieri di Deiva arrestarono un comunista e lo portarono in caserma, ma verso sera una numerosa folla manifestò davanti alla caserma e ci furono nuovi scontri, con tredici comunisti arrestati. Il 22 gennaio 1922 il secondo congresso dei comunisti liguri, a Sampierdarena, si aprì con grandi applausi alle parole di solidarietà rivolte ai comunisti di Sarzana (con riferimento ai fatti del 21 luglio 1921) e di Framura, alle prese con l’infuriare della violenza fascista. Framura fu al centro di un grave episodio anche il 3 dicembre 1922, quando un fascista uccise il comunista Gerolamo Grancelli, a cui nel dopoguerra fu dedicata una via nella frazione di Setta.
Nell’incontro, molto partecipato, si è discusso anche del pericolo fascista oggi.
“Oggi il mondo di cento anni fa non c’è più -ha sostenuto Pagano- ma esiste quello che Umberto Eco definì ‘fascismo eterno’. Le sue caratteristiche sono il culto della tradizione, il culto dell’azione per l’azione e il sospetto verso il mondo intellettuale, la paura della differenza e il razzismo, l’appello alle classi medie frustrate, l’ossessione del complotto e la xenofobia, la concezione della vita come una guerra permanente, l’elitismo e il disprezzo per i deboli, il culto della morte, il machismo, il disprezzo per il Parlamento. La garanzia contro il ‘fascismo eterno’ è la Costituzione antifascista, guai se qualcuno proponesse di cambiarla”.