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"Arte per la pace", inaugurata la mostra delle due artiste ucraine residenti al CAMeC In evidenza

di Anna Mori – Le opere di Hanna e Valeria, alla Spezia grazie ad una staffetta di solidarietà, si chiamano ‘Rinascita’, ovvero la loro rinascita in condizioni diverse. 

Inaugurata questa mattina “ARTE PER LA PACE” la mostra di restituzione della residenza artistica che Hanna Krut e Valeria Radchenko hanno tenuto negli spazi laboratoriali del CAMeC. (vedi articolo)

Le due ragazze sono arrivate alla Spezia grazie anche a Cristiano e Anna Ghirlanda e a Stefano Senese.

“Le due artiste, che non si conoscevano prima, sono arrivate in Italia a marzo – ha dichiarato Cristiano Ghirlanda - grazie ad una staffetta di solidarietà, attivata da Katia e Mark Turner, due carissimi amici, marito e moglie, ma anche artisti, Russa lei e inglese lui. La coppia è da anni stanziale anche alla Spezia. Attraverso la propria rete di conoscenze, hanno saputo che Hanna e Valeria desideravano venire in Italia per continuare a lavorare sulle proprie opere d’arte. Katia quindi si è adoperata per ospitarle in una casa acquistata alla Foce. Le due ragazze sono arrivate alla Spezia in una notte piovosa di marzo ed erano molto spaesate”. 

Hanna ha dovuto lasciare in Ucraina il proprio marito e abbandonare il suo studio di mosaico creativo LOVE MOSAIC a Dnipro, aperto nel 2011 e molto attivo fino al 24 febbraio 2022, data in cui è scoppiata la guerra. Le attività principali del laboratorio sono state master class – più di mille tra Dnipro, Kiev, Lviv e Odessa – e corsi di formazione sul mosaico per bambini e adulti. Negli ultimi anni lo studio ha ispirato la creatività di migliaia di persone.

Valeria, invece, il 24 febbraio avrebbe dovuto discutere la propria tesi di laurea presso la “Mykhailo Boichuk Kyiv State Academy of Decorative Applied Arts and Design”, ma non è stato possibile perché durante la notte dello stesso giorno sono iniziati i bombardamenti che si sono portati via anche il mosaico prodotto per la tesi. In Ucraina ha dovuto lasciare tutta la famiglia, il papà avvocato, la mamma psicologa e le due sorelle più piccole.

Dopo il loro arrivo alla Spezia le due artiste sono state invitate dal Sindaco e Assessore alla Cultura Pierluigi Peracchini in residenza presso gli spazi del CAMeC. Grazie alla direttrice Cinzia Compalati il laboratorio di didattica à stato trasformato temporaneamente in studio creativo. “Cercando di capire come avremmo potuto aiutarle a superare questo momento difficile– ha aggiunto Cristiano Ghirlanda - abbiamo pensato fosse una buona idea fargli produrre delle opere, inizialmente pensavamo per noi stessi, per avere un ricordo. Con l’aiuto di Stefano Senese, poi, abbiamo pensato di organizzare una mostra di mosaici che Hanna e Valeria avrebbero potuto produrre in Italia. Il Sindaco ha interessato il CAMeC che si è reso subito disponibile trovando il laboratorio dove le ragazze hanno realizzato queste tre opere, per ora non molte perché abbiamo faticato molto a trovare il materiale. Siamo contenti di aver offerto questa opportunità, se eventualmente produrranno altre opere, saremo felici di organizzare altre mostre in autunno”.

Oggi il percorso si è concluso con l’inaugurazione della mostra allestita nell’auditorium del CAMeC dove rimarrà per tutta l’estate. I lavori di produzione dei mosaici si sono avviati il 7 maggio.

“Siamo contenti di essere qui oggi – ha dichiarato il Sindaco Pierluigi Peracchini - e di poter ammirare le opere che queste artiste hanno prodotto. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno permesso che tutto questo accadesse. Ringrazio le artiste che nonostante quello che stanno vivendo hanno saputo donarci questi lavori”.

Dietro alle spalle di Hanna e Valeria scorrono le immagini video che le mostrano al lavoro durante la produzione delle opere, nei loro occhi la serenità, i movimenti esperti e fluidi: “Voglio ringraziare il Sindaco e la Dott.ssa Compalati per la disponibilità – ha poi commentato Stefano Senese –E’ commovente guardare gli occhi di Hanna e Valeria che, nonostante la situazione difficile presente nel loro paese, trasmettono voglia di vivere ed esprimersi. Sono riuscite a realizzare delle opere incredibili, straordinarie. Credo che abbiamo un impegno come semplici cittadini e autorità, ovvero quello di dare una mano concreta, dando loro una prospettiva”.

Ha quindi preso la parola Hanna visibilmente commossa: “Non avrei mai immaginato che la vita mi avrebbe portato qui in Italia. Per me è un’esperienza difficile e bellissima allo stesso tempo. Sono già stata nel vostro Paese, a Spilimbergo e a Ravenna, ora sono tornata perché mi ha chiamata il mosaico. I lavori che abbiamo prodotto si chiamano ‘Rinascita’, ovvero come sia possibile rinascere in nuove condizioni. La situazione in Ucraina mi spaventa, non mi aspettavo una guerra. Vorrei tanto ricongiungermi con la mia famiglia, raggiungere mio marito che non vedo da tre mesi e i miei familiari”.

Ha poi spiegato alcune delle opere prodotte: “La prima opera in colori beige e bianco vuole descrivere l’Ucraina prima della guerra, i girasoli sono chiari. La seconda invece descrive l’Ucraina dopo lo scoppio della guerra, esprime le nostre sensazioni, i fiori sono neri”.

Reperire i materiali è stato molto difficile e questo ha comportato alcuni ritardi. Su questo punto Hanna ha aggiunto: “Eravamo in ritardo con la produzione dei lavori, fortunatamente è arrivata Layla dalla Germania e ci ha dato una grande mano. Dall’Ucraina si è trasferita in Germania con sua mamma e da lì è arrivata in Italia per lavorare insieme a noi. Ringrazio anche tutte le altre persone che ci hanno aiutate.”

Ha preso poi la parola Valeria, anche lei visibilmente commossa, descrivendo la sua opera: “L’opera che ho prodotto è la stessa che ho presentato per la mia tesi a Kiev, con alcune differenze. Ho usato materiali diversi, e il significato è leggermente differente. Il tema del mio primo lavoro era il conflitto tra l’uomo e la natura, il problema dell’impatto ambientale delle fabbriche. Sono di Mariupol, una città industriale, dove il problema dell’inquinamento è molto sentito. Nell’opera prodotta in Italia ci sono elementi simbolici, come ad esempio tre colombe bianche che rappresentano la pace, ma anche il passato, il presente e il futuro, portando il messaggio che il problema dell’impatto ambientale c’è sempre stato, c’è ancora e ci sarà in futuro, ma possiamo evitarlo con le nostre azioni responsabili. Poi è rappresentato un grifone, un animale mitologico, che indica che per i nostri reati c’è sempre una vendetta. E poi l’aero, ovvero l’uccello prodotto dall’essere umano, creato per distruggere. Vi sono poi due rappresentazioni dell’essere umano, uno che distrugge e l’altro che porta la pace e fa rinascere questo mondo: ognuno di noi può scegliere da che parte stare. La figura al centro dell’opera rappresenta Madre Natura, la parte superiore vicino all’aereo sono le fabbriche di Mariupol che inquinano la città”.

Sul perché abbia scelto il mosaico, Valeria ha poi commentato: “Sono nata a Mariupol, il centro del mosaico del periodo Sovietico. Nella mia città ci sono molte opere di famosi mosaicisti, che mi hanno spinta a seguire le loro orme. Vorrei tanto poter visitare Ravenna e tutte le altre città che custodiscono i mosaici antichi italiani”.

Prende infine la parola Layla Magomedova, la ragazza Ucraina venuta dalla Germania per aiutare Hanna e Valeria: “Se un lavoro deve essere realizzato trova tutti i modi per essere compiuto. Con Hanna ci siamo conosciute a Dnipro, mi ha attirato la sua personalità e competenza. Sono artista, ho lavorato in diversi ambiti, quando ho incontrato Hanna mi è piaciuto il suo modo di lavorare e sono rimasta con lei. Quando ho saputo che aveva bisogno di aiuto, non ho esitato a raggiungerla. In Italia sento molto sostegno, posso stare tranquilla e lavorare. In futuro vorrei tornare in Ucraina sperando che finisca questa guerra”.

Il CAMeC è aperto al pubblico da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00 (chiuso il lunedì, Natale, Capodanno). Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , http://camec.museilaspezia.it  CAMeC La Spezia

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