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Al CAMeC un progetto espositivo inedito dedicato ad Ercole Salvatore Aprigliano In evidenza

Progetto curato da Valerio P. Cremolini.

E' stata presentata questa mattina, in anteprima stampa, la mostra dedicata ad Ercole Salvatore Aprigliano (La Spezia, 1892 - 1975), curato da Valerio P. Cremolini.

Con questa mostra, visibile al pubblico da domani, 10 giugno, il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, prosegue la ricognizione della vicenda artistica spezzina. Il nuovo progetto è uno spazio espositivo inedito ad uno degli artisti del territorio più conosciuti ed apprezzati.

A presentare la mostra il sindaco Pierluigi Peracchini, che ha detto: "Grazie a nome della città a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile questo progetto. Abbiamo voluto questa mostra per riconoscere meglio un nostro artista e un periodo storico per la città nel quale tramite l'arte venivano divulgati dei valori. Questo è un altro tassello nel nostro percorso di valorizzazione dei nostri grandi artisti". 

Insieme al sindaco Cinzia Compalati, conservatrice del CAMeC, che ha spiegato: "Vediamo in mostra molti quadri inediti, e questo è un grande valore aggiunto. Mi piace poi sottolineare le più chiavi di lettura di questo lavoro: oltre ad un approfondimento e una riscoperta di Aprigliano, possiamo anche vederlo come approfondimento sulla xilografia. Infine trovo sia bello vedere quanto fosse inserito nel contesto cittadino".

Dei dettagli della mostra ha infine parlato il curatore, Valerio Cremolini: "Quanto si vede è frutto di un lungo lavoro fatto di tante persone per un prodotto culturale che va fruito con atteggiamento di curiosità per conoscere qualcosa di più". 

Ercole Salvatore Aprigliano

La vocazione di Ercole Salvatore Aprigliano per l'arte matura in età adolescenziale, quando Ercolino - così lo chiamavano -, contrariamente ai desideri della famiglia, quindicenne, bussa alla porta dello studio di Felice Del Santo.

I tempi della sua giovinezza sono immersi nel ricco ambiente culturale che ha contraddistinto la città ligure: ricordiamo il sodalizio con il coetaneo Giuseppe Caselli, con lo scultore Enrico Carmassi, che gli sarà amico per sempre, con Emilio Mantelli, Francesco Gamba e Giovanni Governato, figure autorevoli della xilografia, che ebbe ne «L'Eroica» di Ettore Cozzani e Franco Oliva una sede di prestigioso rilancio; con il viareggino Lorenzo Viani e altri influenti autori, quali Amilcare Bia, Eugenio Brandolisio, Antonio Discovolo, Pietro Gaudenzi, Augusto Magli fino ai più giovani pittori che Aprigliano riceveva e consigliava amabilmente.

Contribuiscono alla sua formazione culturale la lezione di Telemaco Signorini, ripetutamente presente nella provincia spezzina dal 1859 al 1899, il vivace cenacolo della Zimarra (composto inoltre da Renato Cogliolo, lo studioso Pietro Maria Bardi, gli artisti Giuseppe Caselli, Arturo Carmassi, Francesco Governato, Francesco Gamba, Cafiero Luperini e Alberto Caligiani), cui aderisce con entusiasmo nel 1920, ed i significativi incontri con importanti esponenti dell'arte al di fuori della provincia (Galileo Chini, Plinio Nomellini, Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Fillia, etc).

La mostra intende ampliare gli studi già dedicati all'autore attingendo il suo contenuto dal cospicuo ed in gran parte inedito corpus di opere appartenenti agli eredi, cui si affiancano alcuni dei lavori facenti parte delle raccolte civiche e del CAMeC stesso.

Il percorso espositivo affronta nel grande e piccolissimo formato le tematiche predilette dal pittore: la visione del paesaggio e dei luoghi frequentati (oltre ai dintorni, La Spezia di anni passati, che si fa riconoscere o scoprire dalle più giovani generazioni); il ritratto, sapientemente interpretato, l'autoritratto, coltivato dalla gioventù alla maturità. Un'ampia sezione è dedicata al disegno e alla xilografia, territori nei quali Aprigliano si muove con talento, esprimendo la sua propensione originale e versatile.

Ad arricchire questa nuova indagine intorno all'artista, sono esposti i ritratti che ad Ercole Salvatore hanno dedicato il maestro Felice Del santo e gli amici Enrico Carmassi, Guglielmo Carro, Giuseppe Caselli, Rino Mordacci, oltre ad alcuni attrezzi del mestiere conservati dalla famiglia: l'amata tavolozza, il cavalletto, il torchio impiegato nella incisione su legno.

L'esposizione sarà visitabile fino al 25 settembre 2022, da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00 (chiuso il lunedì). Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., http://camec.museilaspezia.it.

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