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Il Processo della vergogna: dalla cronaca al teatro per denunciare e riflettere In evidenza

di Massimo Guerra - La pièce teatrale tratta da un fatto di cronaca, portata in scena dalla compagnia spezzina "I semplici sognaTTori", regia di Maurizia Riccobaldi.

Va in scena al Teatro Civico sabato 25 maggio alle ore 21 la pièce teatrale "Il Processo della vergogna" scritto e diretto da Maurizia Riccobaldi, interpretato dalla compagnia "I semplici sognaTTori" in collaborazione con la Pubblica Assistenza della Spezia, il movimento di opinione e di promozione della donna FIDAPA, l'Associazione Democrazia nelle regole, il Centro antiviolenza Irene. 

La sceneggiatura prende spunto da un grave fatto di cronaca accaduto nel 1978 a Latina, dove una diciottenne fu stuprata da quattro uomini per un pomeriggio intero.

"Durante il processo emerse pienamente una mentalità retrograda, con la conseguenza che la vittima dovette difendersi dalle accuse infamanti formulate degli avvocati che difendevano gli stupratori - spiega la regista - per non correre il rischio di passare da vittima a imputata".

"Ma questo processo - sottolinea Riccobaldi - benché finì con una pena vergognosamente mite per gli imputati e con la loro immediata scarcerazione segnò una svolta nella concezione popolare e ancor più nel lungo percorso di modifica della legge che a quel tempo posizionava i reati di violenza sessuale come delitti contro la moralità pubblica e il buoncostume, ma che portò finalmente nel 1996 all’approvazione di quella legge che riteneva lo stupro al livello di reato contro la persona".

Di quel processo rimase storica l’arringa dell’avvocato di parte civile, Tina Lagostena Bassi, che contribuì a cambiare la concezione morale rispetto alla violenza sulle donne. Fu un processo di forte impatto mediatico malgrado i social e internet dovessero ancora nascere, perché per la prima volta si apriva l’aula di un tribunale per questo tipo di reato e, grazie a sei registe della Casa delle Donne di Roma, tutto il dibattimento fu mandato in onda per la prima volta sui canali RAI e fu seguito da circa tre milioni di telespettatori. 

"Il nostro progetto teatrale - spiega l'autrice - nasce dalla volontà di mettere in atto un fenomeno sociale attraverso il teatro, perché fortemente sentito e voluto dalla compagnia stessa. Siamo convinti che anche attraverso questa forma d’arte si possa fare denuncia di certi crimini, comunicando con il pubblico attraverso un linguaggio differente, ma che, a nostro avviso, può raggiunge in modo più diretto la sensibilità delle persone".

Ecco i personaggi e interpreti della serata:
Fiorella (Susanna Sturlese), Presidente della Corte (Mario Italia), Annabella Miscuglio (Sabrina Menini),  avv. Tina Lagostena Bassi (Ariella Leri), Loredana Rotondo (Ilaria Cantini),  Rony Daopulo (Denise Pisani), primo avvocato difesa (Roberto Benvenuto), secondo avvocato difensa (Stefano Bianco), Paola De Martis (Antonella Tofani), amico imputati (Lorenzo Sansica), giornalista narratore giovane (Lorenzo Sansica), madre imputato e Fiorella (Nadia Filosa), giornalista narratore maturo (Massimo Giorda).

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