Mercoledì scorso alla Spezia, nel santuario di Sant’Antonio di Gaggiola, è stata celebrata la Veglia presieduta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti in ricordo dei missionari martiri. Ricorreva infatti la ventinovesima Giornata a loro dedicata. Nella stessa data, quarantuno anni fa, il santo vescovo Oscar Romero veniva assassinato in San Salvador proprio mentre celebrava la Messa, “punito” per le sue prese di posizione contro la dittatura militare nel Paese.
Lo slogan scelto da “Missio” per l’anno in corso era “Vite intrecciate”, proprio come quelle dei martiri che, spinti dalla fede e per amore del Vangelo, intrecciano la loro vita con quella dei fratelli, delle sorelle, con chi sta loro accanto nella comunità di cui sono pastori. “Vite intrecciate” significa dunque l’amalgamarsi con gli altri, come due colori che, messi insieme, ne producono un altro nel quale si intravvede la presenza di entrambi.
Quest’anno la Veglia diocesana è stata celebrata sotto forma di Adorazione eucaristica. All’inizio è stato letto il martirologio, per ricordare i venti missionari martiri uccisi nel mondo nel corso del 2020. Ad ogni nome veniva portato sull’altare un lume, formando una corona luminosa al centro della quale è stato esposto il Santissimo Sacramento.
Poiché, tra quei martiri, una testimonianza importante è stata quella di don Roberto Malgesini, sacerdote della diocesi di Como, ucciso nei mesi scorsi da un povero da lui assistito, un breve tratto della sua biografia è stato letto durante la Veglia. Il vescovo Palletti ha quindi svolto la sua riflessione ed al termine ha impartito la Benedizione eucaristica.