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Formazione professionale, i medici spezzini a lezione di terapia iperbarica In evidenza

Un convegno sulla terapia iperbarica organizzato per fare il punto sul suo impiego in diverse patologie e condizioni post traumatiche.

La formazione professionale dei medici di medicina generale della Spezia ha superato un’altra tappa significativa seguendo una linea di condotta indipendente: il convegno sulla terapia iperbarica organizzato per fare il punto sul suo impiego in diverse patologie e condizioni post traumatiche. L’incontro si è tenuto con l’intervento di esperti, la cui presenza ha richiamato l’attenzione di tanti medici di base sempre di più attenti a prendere in esame e introdurre l’ossigenoterapia nelle cure dei loro pazienti.

Alberto Fiorito, direttore sanitario del Cemis di Massa, ha messo sotto la lente di ingrandimento la terapia iperbarica. Ha spiegato anzitutto il concetto base, ovvero la somministrazione di ossigeno a una pressione maggiore rispetto a quello dell’atmosfera, un elemento meglio sfruttabile dalle cellule. Poi ha elencato la sua efficacia per un numero elevato di terapie: dai trattamenti in emergenza come la malattia di decompressione, l’intossicazione da monossido di carbonio e la gangrena gassosa, ai casi cronici, quali infezioni ai tessuti e ulcere cutanee, ipoacusie improvvise e osteonecrosi fino ai benefici in alcuni casi di fibromialgia, i dolori dell’apparato muscolo-scheletrico.

Antonio Pera, responsabile della Unità funzionale ortopedica alla ‘Alma Mater’ della Spezia e alla ‘Barbantini’ di Lucca, ha trattato invece il tema dell’ossigenoterapia nei campi di intervento dell’ortopedia e della traumatologia. In questi ambiti il trattamento iperbarico ha la funzione di combattere l’insorgenza di ipossia, ovvero la mancanza di ossigeno nei tessuti. Come esempi ha citato le lesioni da schiacciamento degli arti, le fratture e contusioni muscolari gravi, gli infarti ossei. Tutti casi nei quali l’ossigenoterapia costituisce un ostacolo ai meccanismi degenerativi.

Il convegno è andato avanti con l’intervento di diversi partecipanti, tra cui quelli previsti di Cristina Rossi (ha parlato di un’esperienza di un suo paziente curato con un ciclo di terapia iperbarica) e di Adolfo Magrin (ha raccontato la sua esperienza di imprenditore subacqueo). Giampaolo Poletti, medico di medicina generale, ha definito la terapia iperbarica un alleato nella cura di tante patologie.

A più riprese è venuta a galla la proposta di riannodare il filo con il Cemis, centro iperbarico di Massa, una struttura privata già convenzionata con l’Asl5 prima dell’interruzione del rapporto. Una circostanza dettata anche dall’utilizzo a singhiozzo della struttura della Marina al Varignano destinata generalmente solo pazienti in emergenza.

Ha assistito ai lavori del convegno anche l’onorevole spezzino Manuela Gagliardi presente tra il pubblico dei medici per tutta la durata dell’iniziativa sanitaria.

“Come medici di medicina generale – ha commentato Giampaolo Poletti – abbiamo la necessità assoluta di non perdere la compattezza per crescere culturalmente. L’unico modo per farlo è la formazione professionale. In momenti difficili come quelli attuali ci siamo riappropriati della voglia di svolgere formazione indipendente, svincolata dall’Azienda sanitaria e dagli sponsor, vedendoci sempre più spesso fuori dagli orari di lavoro”.

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