"Siamo stati costretti ad alzare i toni e a prendere una posizione più dura nei confronti di Coopselios, ma il continuo rinvio e l'assenza di risposte da parte della Cooperativa che ha in gestione le 2 strutture di Rsa spezzine hanno portato gli operatori socio sanitari all'esasperazione. Da novembre, ultimo incontro sindacale, non abbiamo ricevuto neppure una telefonata dopo gli impegni presi a proporre e ricercare una soluzione ai problemi che da mesi denunciamo", affermano le segreterie di FPL UIL, FISASCAT E FP CISL del settore socio sanitario.
La nota sindacale prosegue sottolineando che "l'accordo di banca ore del 2011 non funziona più, di fatto si è trasformato in un'arma a doppio taglio in mano alla cooperativa che lo utilizza selvaggiamente, chiedendo più ore nei momenti di difficoltà ma poi facendole recuperare arbitrariamente a piacimento a fine anno senza che vengano magari retribuite a conguaglio con la maggiorazione a fine anno, in barba agli accordi sottoscritti".
"Inoltre tutti gli operatori si trovano ogni inizio del mese senza avere una turnazione programmata, compensata spesso da un uso improprio della reperibilità, che già abbiamo contestato. Da qui la disdetta dell'accordo, con la proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta dal 1° febbraio che tutti gli addetti socio sanitari abbiano il loro orario contrattuale e che la flessibilità venga adottata secondo le previsioni del ccnl Cooperative sociali".
UIL FPL, FISASCAT CISL E FP CISL sottolineano: "Questi lavoratori non chiedono la luna ma una qualità lavorativa e professionale dignitosa, soprattutto vista la forte componente di lavoro femminile nelle strutture, la necessità di gestire famiglia e lavoro, la dedizione verso un impegno mai banale rivolto ai piu deboli e fragili".
"Non è possibile proseguire nell'epoca della digitalizzazione e della imminente I.A. senza un minino di programmazione e con turnazioni che variano selvaggiamente di continuo. Abbiamo proposte concrete e rimaniamo comunque come organizzazioni sindacali disponibili al dialogo costruttivo", concludono CISL e UIL.
