Dieci anni fa moriva prematuramente l’ispettore didattico Rolando Carotenuto, per molti anni dirigente dell’Associazione italiana maestri cattolici ed importante protagonista della presenza cattolica nel mondo della scuola. Dopo dieci anni il ricordo della sua persona e quello della sua testimonianza professionale restano ancora molto vivi, e lo si è visto ieri mattina, alla Spezia, nel corso di un convegno di studi che l’Aimc gli ha dedicato, con il patrocinio del Comune. Il convegno, svoltosi nell’aula magna dell’istituto “ Niccolò V”, ha avuto come filo conduttore la “continuità didattico–educativa”, un tema che a Carotenuto è sempre stato molto a cuore nella visione di una scuola, ed in particolare di una scuola primaria capace di porre sempre al primo posto i valori della persona.
Dopo i saluti della presidente regionale dei maestri cattolici Herika Bosco e dell’assessore comunale Giulio Giorgi, la figura di Rolando Carotenuto è stata ricordata da Marinora Ruffini, già presidente provinciale dell’Aimc. In particolare, Ruffini ha voluto sottolineare tre aspetti della sua personalità che sempre lo hanno fatto amare ed apprezzare: la correttezza, l’onestà intellettuale e l’impegno. E si è poi soffermata sulla sua “eredità” professionale ed associativa: “L’ispettore sognava una scuola viva, con insegnanti non pavidi, non altezzosi, ma trasmettitori di gioia di vivere e di apprendere. Dove i ragazzi venissero volentieri e i docenti lavorassero con serietà e in serenità. Liberando il senso morale degli insegnanti da pastoie coercitive fatte di nichilismo e di rassegnazione, di indifferenza e di cinismo, di rozzezza dei sentimenti e di superficialità. In fondo è il sogno di tutti noi e Rolando Carotenuto ci ha mostrato che si può fare”.
Sono seguite diverse relazioni e comunicazioni su diverse sfaccettature del tema proposto, svolte da Giacomo Zamparella, vice presidente nazionale vicario dell’Aimc, da Davide Parmigiani, docente all’università di Genova e da Luca Vergassola, coordinatore del centro diurno per i minori. Lucia Castiglia, responsabile degli uffici educativi del Comune, ha presentato il sistema integrato di educazione e di istruzione da zero a sei anni realizzato alla Spezia. Sandra Fabiani, dirigente scolastico in viale Ferrari (”Due giugno”), ha illustrato nei dettagli l’importanza che riveste la “continuità didattica” per il successo formativo dell’ alunno. Maria Torre, dirigente scolastico dell’istituto “Don Milani” alla Chiappa, i cui alunni sono in maggioranza non italiani, ha a sua volta illustrato l’”importanza dell’ educazione interculturale”. I lavori si sono conclusi con l’intervento del salesiano don Fabrizio Di Loreto, che ha presentato il “sistema preventivo” di Don Bosco.