I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza della Spezia, in esecuzione di una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di La Spezia, Dott.ssa Marinella Acerbi, su richiesta del P.M. Dott.ssa Federica Mariucci, hanno tratto in arresto uno spezzino, resosi responsabile di plurime condotte di truffa, falso e sostituzione di persona.
In particolare, l’arrestato, 41 anni, della Spezia, è risultato aver indotto, con artifizi e raggiri, più persone a consegnargli somme ingenti di denaro, in alcuni casi nell’ordine anche di alcune centinaia di migliaia di euro, approfittando, di volta in volta, di diverse circostanze, ma soprattutto millantando falsamente di essere vittima di usura e di essere in attesa del risarcimento di una ingente somma di denaro di circa 1 milione di euro da parte del Fondo di solidarietà “Antiracket ed Usura”.
In tal modo, ha spinto terzi soggetti - a cui risulta aver presentato falsi documenti autoprodotti riportanti intestazioni contraffatte, anche di Istituzioni dello Stato, - a consegnargli le somme di denaro che prometteva di restituire al momento dell’erogazione del beneficio pubblico.
In alcune situazioni, si è dichiarato sul punto di ricevere un’eredità superiore al milione di euro, in altre di avere la necessità di svincolare somme depositate su conti correnti poste sotto sequestro dal Fondo Unico di Giustizia, avendo comunque sempre cura, in ogni circostanza, di comprovare quanto asserito con documentazione artatamente predisposta e falsamente intestata.
Al fine di carpire in maniera decisiva la fiducia delle ignare vittime di turno, non esitava a millantare conoscenze nelle Forze dell’Ordine o, in un caso recente, a presentarsi come appartenente alla Guardia di Finanza.
Le persistenti condotte criminose, poste in essere con particolare spregiudicatezza e sistematicità, sono valse all’arrestato, a partire dall’anno 2017, più di qualche denuncia e/o segnalazione da parte di privati, di professionisti e di Istituzioni che ne sono rimasti vittime, truffati o comunque danneggiati.
La misura cautelare applicata dalle Fiamme Gialle spezzine è stata quindi adottata alla luce dei gravi indizi di colpevolezza raccolti in ordine all’avvenuta commissione dei reati contestati e soprattutto della necessità fortemente avvertita di impedire che l’indagato potesse continuare a reiterare altri delitti della medesima specie.