Riteniamo che la posizione assunta dai sindacati rispecchi l'atteggiamento di chi, trovandosi a dover esprimere una propria opinione, assume una posizione non netta, intermedia rispetto alle possibili opzioni.
Questo non entrare troppo nel merito é palesemente finalizzato a non scontentare nessuno: né la popolazione di Santo Stefano Magra che si oppone alla realizzazione dell'impianto a Saliceti, né ReCos Spa.
Dare un colpo al cerchio e uno alla botte, tanto per essere chiari.
Spiace constatare che i rappresentanti sindacali abbiano preferito incontrare prima l'Azienda che i cittadini e che non vengano minimamente prese in considerazione quelle che sono le criticità del territorio.
Viene da chiedersi: dov'erano quando residenti e lavoratori erano sommersi dagli odori dell'impianto esistente? Come possono assicurare che non vi siano conseguenze per la salute?
Come pensano di garantire che le falde acquifere non vengano compromesse?
Inoltre ci sono 3 punti da tenere in considerazione :
1. I sindacati confederali affermano che gli impianti devono servire i territori. A noi pare invece che, ad oggi, nella piana di Santo Stefano Magra sia stato il territorio a servire gli impianti.
2. Il progetto di biodigestore non è previsto dalla pianificazione pubblica. È questa la pianificazione al servizio dei territori e non delle imprese che vogliono i sindacati?
3. Nelle more di una procedura di valutazione/autorizzazione appena iniziata i Sindacati con un comunicato striminzito hanno già sposato un progetto non ancora esaminato perfino dalla Regione.
Auspichiamo che i Sindacati assumano una posizione più netta in merito alla realizzazione del (bio)digestore a Saliceti e, in questo senso, siamo disponibili ad un confronto in tempi brevi.
Comitato No (bio)digestore a Saliceti