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Alla Spezia esperti da tutta Italia per il convegno sulla sicurezza delle cure nella popolazione LGBTQIA+

RAOT esprime gratitudine verso la direzione gestione del rischio clinico di ASL5, che si è posta in ascolto dei bisogni della comunità, accogliendone le istanze.

Giovedì 14 novembre si è tenuto presso Sunspace alla Spezia un importante convegno organizzato da ASL5 in collaborazione con RAOT - Rete Anti Omofobia e Transfobia, dedicato al tema della sicurezza delle cure nella popolazione LGBTQIA+. L'evento, promosso dalla S.C. Governo Clinico e Risk Management diretta da Micaela La Regina e primo nel suo genere, ha riunito esperti e professionisti da tutta Italia, offrendo una panoramica completa e approfondita su salute e benessere, con particolare attenzione alle persone transgender.
Tra i temi trattati: lo stato di salute della popolazione transgender in Italia, i percorsi di affermazione di genere, le terapie ormonali e gli interventi chirurgici.

Il convegno, riservato al personale sanitario, ha inoltre sottolineato l'importanza di un approccio integrato, grazie anche al contributo diretto di RAOT, che ha portato la voce della comunità LGBTQIA+, evidenziando le principali difficoltà nell'accesso ai servizi sanitari e proponendo buone pratiche per garantire il pieno rispetto del diritto alla salute.

“La formazione del personale sanitario è una condizione imprescindibile per migliorare il benessere della popolazione LGBTQIA+,” ha dichiarato Tania Lunghi, psicologa psicoterapeuta in formazione, volontaria e relatrice dell’evento per RAOT. “Non può esserci un miglioramento della qualità di vita per le persone LGBTQIA+ se non si aprono spazi di dialogo e confronto per attivare processi trasformativi incisivi e di ampio respiro nelle istituzioni e nella più ampia società”.

RAOT esprime gratitudine verso la direzione gestione del rischio clinico di ASL5, che si è posta in ascolto attento e rispettoso dei bisogni della comunità, accogliendone le istanze in modo propositivo e contribuendo con entusiasmo alla costruzione di nuovi scenari di salute per le persone LGBTQIA+.

L’iniziativa ha registrato un’ottima partecipazione, con un pubblico attento e coinvolto. Molti i commenti positivi sull’importanza e l’urgenza di eventi come questo, che rispondono sia al bisogno della comunità di vedere riconosciute le proprie istanze, sia a quello del personale sanitario di ricevere formazione specifica e strumenti pratici per offrire servizi sicuri e che tengano conto delle esigenze di tutti.

"È stato bello, da persona T, sentire il tema della mia sanità messo in primo piano e affrontato con la considerazione che ne richiede." è il commento a caldo di Gabriele, ospite tra il pubblico come volontario RAOT. "Nel percorso di transizione ci si interfaccia continuamente con l'ambiente sanitario; è un'esperienza della vita delle persone T di cui non ci si interroga molto purtroppo. Sono stato contento di vedere un pubblico interessato ad ascoltare e pronto ad accogliere la nostra richiesta di cure sicure e accessibili."

RAOT ha da sempre tra i suoi obiettivi quello di porsi come punto di riferimento per la comunità sul territorio spezzino, per combattere ogni forma di discriminazione a cui sono soggette le persone LGBTQIA+. Anche in questo caso si offre come ponte per cercare soluzioni in caso di difficoltà di accesso a servizi e istituzioni, invitando chiunque abbia difficoltà o necessità in ambito sanitario a contattare l’associazione tramite email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o sui canali social Instagram e Facebook.
Inoltre, l’associazione ricorda l’esistenza di “Luogo Sicuro”, uno sportello gratuito di primo ascolto e accoglienza, gestito da psicologhe formate sulle tematiche LGBTQIA+. Il servizio è pensato per accogliere le persone LGBTQIA+, le loro famiglie e reti prossime, offrendo orientamento e attivando, se necessario, adeguate reti di supporto. Lo sportello è accessibile su appuntamento, da richiedere via WhatsApp al numero +39 377 361 6200 o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

“Non si tratta solo di salute fisica,” conclude RAOT, “ma anche di creare spazi realmente accoglienti, dove ogni persona possa sentirsi rispettata e ascoltata senza pregiudizi, e avere accesso a professionisti preparati e disponibili.”

 

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