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Lerici ha intitolato a Delhi Morganti il campo da basket in Rotonda Vassallo In evidenza

E' stato uno dei fondatori della Landini Lerici ed a lungo suo presidente, oltre ad essere punto di riferimento dell'associazionismo locale.

Si è svolta questo pomeriggio a Lerici la cerimonia di intitolazione a Delhi Morganti del campo da basket che si trova in prossimità di Rotonda Vassallo.

Si è così concretizzata la richiesta presentata dal Gruppo Consiliare Siamo il Golfo dei Poeti, ed accolta dalla maggioranza, di intitolare a questa figura molto importante per la comunità lericina un luogo che ne ricordasse una delle passioni che aveva alimentato durante tutta la sua vita. Per Delhi Morganti non poteva, forse, essere individuato un luogo migliore del campo da basket nel cuore della cittadina, che da oggi porta il suo nome, come ricordato anche da una targa in sua memoria.

 

Bernardo Ratti, Consigliere comunale del Gruppo Siamo il Golfo dei Poeti, spiega: "Siamo molto felici di questa intitolazione che certamente trova il consenso di tantissimi lericini perchè Delhi è stato un punto di riferimento per lo sport e l'associazionismo locale".


Nato a Viareggio nel 1914, trasferitosi a Lerici nel 1928, dove si è sposato con la lericina Gina Perugi, Delhi Morganti è stato uno dei fondatori, nel 1945, della U.S. Landini Lerici, intitolata alla memoria dell’atleta Gino Landini, prematuramente scomparso al fronte.
Presidente per anni della U.S. Landini, Delhi è stato l'anima della pallacanestro lericina e ligure per oltre 50 anni ed ha contribuito a diffondere la pratica di questo sport.
E' stato anche membro, e più volte Presidente, dell’Azione Cattolica lericina; fondatore, con altri, del Coro parrocchiale; socio fondatore dell’Acli lericina e, successivamente, del Movimento cristiano Lavoratori, nonché riorganizzatore, nell'immediato dopoguerra, degli scout. Importante anche il suo impegno politico e sindacale, sempre in area cattolica. Nel 1960 ideò il Carnevale lericino, organizzandolo per decenni. Si è occupato ed ha preparato, con altri amici, sino alla sua morte, il “Presepe tradizionale” prima in San Francesco e, successivamente, nell’ Oratorio di San Rocco.

 

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