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Il progetto di riorganizzazione della rada di Lerici arriva sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture In evidenza

Prevede un sistema di ormeggio misto composto da pontili galleggianti e gavitelli e la riduzione dello specchio acqueo occupato.

Il progetto di riorganizzazione della rada di Lerici continua il suo lunghissimo iter burocratico e fa tappa a Roma al Ministero delle Infrastrutture che ha richiesto, a corredo del materiale presentato, ulteriori indagini ambientali e archeologiche. Il Comune si avvale, per presentare questo aggiornamento, di consulenze di primo piano con esperti dell’università di Napoli, e dello studio De Marinis De Pinedo che opera nel settore infrastrutture e paesaggistico.

Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di ormeggio misto composto da pontili galleggianti e gavitelli che porterà alla riduzione e razionalizzazione dello spazio acqueo occupato: come concordato con le associazioni delle catenarie, circa 450 barche attualmente ormeggiate a gavitello verranno trasferite a pontile senza creare ulteriori posti barca. La superficie complessiva dello specchio occupato sarà di 55534 mq.; rispetto agli attuali 66148 mq ci sarà una diminuzione di 10614 mq. che porterà ad un incremento di servizi, oggi del tutto carenti se non assenti come la raccolta dei rifiuti prodotti dalle barche ormeggiate sia a pontile che a gavitello; la posa di colonnine dedicate al rifornimento dell' acqua e al lavaggio per le barche a gavitello o per le attività di manutenzione straordinaria con la disponibilità di energia elettrica; la creazione di circa 20 posti per barche in transito che temporaneamente potranno ormeggiare e fruire dei servizi; spazi per il servizio dei tender per lo sbarco dei croceristi; aree e ormeggi destinati al sevizio di noleggio ed infine in Calata Mazzini, in prossimità dell'Ufficio Locale Marittimo, verranno realizzati nuovi servizi igienici e i necessari locali di servizio, mantenendo ovviamente gli spazi commerciali per le attività della pesca.

Al fine di tutelare gli aspetti ambientali, l'intervento prevede la bonifica dell'intera area da rifiuti adagiati sul fondale; è inoltre previsto di riutilizzare, per quanto possibile, i corpi morti e le relative catenarie che già oggi fanno parte della struttura delle catenarie in modo da ridurre al minimo la fornitura di materie e gli oneri che sarebbero necessari per il relativo smaltimento.

“E’ un progetto complesso che deve tenere conto di aspetti logistici, ambientali, storici e paesaggistici, per questo ci stiamo avvalendo di abili consulenti che hanno realizzato opere simili in molte altre zone di Italia” -  spiega Marco Russo, assessore ai lavori pubblici del Comune di Lerici che continua - “Siamo però consapevoli che sia un’opera che proietterà Lerici verso la modernità, tenendo conto delle richieste sempre crescenti di un turismo nuovo senza tralasciare le nostre realtà che vivono il mare quotidianamente. Serve un approccio costruttivo al cambiamento, che è necessario per restare al passo con i tempi e consegnare al futuro un’opera efficiente, funzionale e vantaggiosa, oltre che restituire a Lerici l’identità ormai dimenticata di porto di scambio legato al commercio e non solo al diporto”.

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