Il tema dei migranti sbarcati in Italia è sempre più di attualità nel nostro Paese, e non finisce di creare dibattiti e polemiche.
Non coinvolge solo le località in prima linea, quelle in cui avvengono gli sbarchi o in cui si trovano i centri di prima accoglienza. Sono coinvolte tutte le regioni italiane, compresa la nostra Liguria.
Anche La Spezia è stata inserita tra i porti “sicuri” per gli sbarchi dei migranti, ed è così che la nave Geo Barents ha potuto attraccare in diverse occasioni per sbarcare i migranti soccorsi. Ricordiamo l’intervista che ci è stata rilasciata dal Presidente di Croce Rossa La Spezia Luigi de Angelis in occasione dello sbarco del 30 gennaio 2023, ed il suo commento soprattutto sul risvolto umano della vicenda, ricordando l’emozione e il sorriso dei bambini.
I numeri degli sbarchi oggi sono elevati, il sistema dell’accoglienza è in affanno. Le strutture di accoglienza sono in difficoltà, sia per l’aumento dei numeri dei migranti, sia per la diminuzione dei contributi ministeriali.
Ad oggi i migranti accolti nelle strutture della Liguria sono oltre 5000; mille in più rispetto allo scorso anno.
A Genova i richiedenti asilo ad oggi sono circa 2000, oltre a 600 minori non accompagnati. In provincia di Savona la quota è di circa 1.300, in quella di Imperia circa 800. I migranti ospitati in provincia della Spezia sono oltre 500.
Le Prefetture liguri stanno cercando nuovi centri per accogliere almeno altri mille nuovi migranti entro fine settembre, che porterebbero il numero totale di presenze in Liguria a circa 6500.
E poi c’è il problema dei minori stranieri non accompagnati, che sono inseriti nelle comunità socioeducative a carico dei singoli Comuni. Ovvia conseguenza la difficoltà dei Comuni coinvolti che, per gestire una pesante voce negativa sul bilancio economico, sono costretti a sottrarre risorse destinate ad altre situazioni.
I dati aggiornati sugli sbarchi e l’accoglienza dei migranti in Italia sono disponibili online in un cruscotto statistico a cura del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del Ministero dell’Interno.
Gli ultimi dati, aggiornati al 17 agosto 2023, mostrano come il numero dei migranti sbarcati in Italia dal primo gennaio 2023 sia oltre il doppio di quelli sbarcati in tutto il 2022 e stia raggiungendo il triplo di quelli dell’intero anno 2021.
Interessante notare la comparazione del numero mensile dei migranti sbarcati rispetto ai due anni precedenti. Si evince ad esempio come, soprattutto nei mesi di febbraio, marzo, aprile, giugno, luglio del 2023, il numero di migranti sbarcati sia significativamente più elevato in confronto ai rispettivi mesi dei due anni precedenti. A luglio 2021 ci sono stati 8.609 migranti, a luglio 2022 il numero è salito a 13.802, a luglio 2023 il numero è esploso: 23.628 migranti.
Per quanto riguarda la nazionalità dei migranti sbarcati nel corso del 2023 (fino al 17 agosto), dai dati pubblicati dal Ministero dell’Interno si evidenzia che la provenienza è soprattutto dal continente africano: Guinea 12%, Costa d’Avorio 12%, Tunisia 8%, Egitto 8%, seguiti da Burkina Faso 6%, Camerun 3%, Mali 3%. E poi paesi asiatici quali Bangladesh 7%, Pakistan 6%, Siria 4%. Ma ben il 31% dei migranti sbarcati è classificato nella categoria di nazionalità “altre”, con la seguente nota: “il dato potrebbe ricomprendere immigrati per i quali sono ancora in corso le attività di identificazione”.
L’ultimo grafico del cruscotto riguarda il numero dei minori stranieri sbarcati. Le cifre sono elevate, rivelano problemi importanti: 10.053 i minori sbarcati nel 2021, 14.044 nel 2022 e ben 10.286 dal primo gennaio al 17 agosto 2023. È ovvio che il dato del 2023 è solo parziale, ma il trend attuale degli sbarchi può far ipotizzare che anche questo numero potrebbe tristemente superare, al 31 dicembre, quello degli anni precedenti.
Sul sito del Ministero dell’Interno, nella sezione “Interventi e interviste” è pubblicata una recente intervista del ministro Piantedosi al quotidiano “Il Messaggero”, nella quale il Ministro sostiene che il record attuale di sbarchi sia “il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia”. Nell’intervista prosegue, spiegando le azioni intraprese: “abbiamo disposto un servizio avanzato di polizia in alto mare a cui concorrono Polizia, Guardia di Finanza e Marina. Queste operazioni di contrasto a dei veri e propri atti di pirateria hanno già portato all'arresto di diverse persone. I pirati riciclano i motori e le barche. Se noi interrompiamo il ciclo dell'approvvigionamento dei trafficanti, ci possiamo aspettare una riduzione degli sbarchi”. Il Ministro Piantedosi annuncia infine un obiettivo del Governo: “contiamo di approvare entro settembre un provvedimento di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie. Sul punto specifico dell'immigrazione: potenzieremo il sistema delle espulsioni, soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazione di CPR, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere. Già abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale”.