Uno spezzino, nella serata di martedì scorso, mentre si trovava nel Quartiere Umberto I, parcheggiava il proprio monopattino elettrico all’angolo di Via Gramsci x Via Gaeta, avendo cura di adottare tutte le misure possibili per impedirne l’uso da parte di terzi. Ciò nonostante, dopo circa un’ora, è tornato per riprendere il mezzo ma il monopattino era scomparso. All’uomo non restava quindi che denunciarne il furto presso il Comando della Polizia Locale.
La zona è notoriamente videosorvegliata dalle telecamere cittadine e gli operatori del Nucleo di Polizia Giudiziaria, sulla base delle informazioni ricevute, hanno visionato i filmati che riprendono la zona teatro del presunto furto.
Da un attento esame hanno potuto accertare che, alle ore 21.13, un cittadino extracomunitario dopo aver tranciato la catena di sicurezza che tratteneva il veicolo oggetto del furto, se ne impossessava e si dava alla fuga. Per sua sfortuna è stato subito riconosciuto: l’ha tradito il particolarissimo abbigliamento indossato, per la precisione una felpa bianca con cappuccio e scritte inconfondibili. Il soggetto, un tunisino 34enne pregiudicato, era già per sua sfortuna conosciuto dagli agenti Polizia Locale, in quanto nemmeno dieci giorni prima era stato denunciato per la ricettazione di un motociclo, circostanza nella quale peraltro era vestito allo stesso modo. Iniziavano quindi le ricerche sul territorio cittadino che si concludevano questa notte alle ore 01.40, quando l’uomo veniva individuato e fermato nella parte alta di Corso Cavour.
Dopo essere stato accompagnato presso il Comando di Viale Amendola per l’identificazione, l’extracomunitario, peraltro clandestino sul territorio nazionale, veniva nuovamente segnalato all’Autorità Giudiziaria e denunciato a piede libero per il reato di furto aggravato, come previsto dalla legge.
Purtroppo il legittimo proprietario, almeno per ora, non è potuto ancora rientrare in possesso del suo monopattino in quanto il ladro risulta averlo già venduto a un non meglio identificato cittadino dominicano; proseguono in tal senso le indagini volte sia a dare un nome al soggetto che ha ricettato il veicolo elettrico e che, se identificato, sarà a sua volta denunciato all’Autorità Giudiziaria, ma anche allo scopo di restituire il bene rubato al cittadino che ha sporto denuncia.
