“Non percepiamo lo stipendio da marzo e non abbiamo più una sede”. Questo lo sconfortante scenario che ha condotto i circa 200 operatori di Customer Digital Service (Cds), ex Call&Call, al presidio odierno davanti alla sede Enel della Spezia in Piazzale Kennedy, supportati dai Sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil.
Lo sciopero proseguirà fino alla fine del mese, dato che “Se lo stipendio non arriva, tanto vale stare a casa”.
“Laureata in lettere, con due anni di specializzazione nel settore della comunicazione. Mi ritrovo a chiedere soldi ai miei genitori, oltre a dover privare mio figlio di una vita al pari di quella che hanno gli altri suoi coetanei” - ha dichiarato una manifestante, visibilmente affranta dalla situazione che sta vivendo.
Una prospettiva inquietante che vede i lavoratori non percepire uno stipendio da due mesi: “Febbraio è stato percepito a rate, mentre le mensilità di marzo e aprile ancora non si sono viste” - ha sottolineato Tiziana Venelli di Slc Cgil.
Inoltre, a breve, l’azienda non avrà nemmeno più una sede, poiché quella attuale sita in via delle Pianazze verrà soppressa: “Ieri è arrivato l’ufficiale giudiziario, ora passeranno circa quindici giorni per questione di tempistiche burocratiche e poi il fabbro cambierà la serratura - ha spiegato Speranza Poleschi di Fistel Cisl. - A fine mese non esisterà più una sede, poiché dopo tale data verranno staccate le utenze e, oltre a questo, il server cesserà di funzionare. Per tale ragione i lavoratori non potranno più lavorare neanche da casa”.
Il motivo del presidio sotto la sede di Enel: “Confidiamo che Enel porti qualche altro committente nazionale che consenta di uscire fuori da questo gruppo con le sue tante scatole cinesi - ha dichiarato Alessandro D’Ippolito di Uilcom Uil. - Vogliamo inoltre contestare il fatto che Enel non avrebbe dovuto pagare la fattura a Cds, bensì direttamente gli stipendi ai lavoratori, oltre ad interrompere definitivamente i rapporti”.
“Due i temi principali, il primo riguarda l’erogazione degli stipendi in tempo congruo - ha evidenziato Luca Comiti, Segretario Generale della CGIL della Spezia, - in seguito la richiesta di una prospettiva di qualità in termini di lavoro per le 197 famiglie che oggi vivono in stato di incertezza totale, un problema che assolutamente non possiamo permetterci".