"Le cronache di questi ultimi giorni, ma, soprattutto, la sensibilità con cui le sottoscritte associazioni seguono da molto tempo le vicende delle persone che si allontanano dai loro paesi di origine per motivi di guerra, persecuzioni, povertà, ricerca (anche se a volte miraggio) di una vita immaginata migliore, hanno portato a considerare necessarie azioni che vadano oltre la frustrazione per l'impotenza di fronte a tanta sofferente realtà e possano, collaborando insieme, portare a un superamento delle tragedie che si stanno consumando per terra e per mare.
L'interlocutore più accreditato per questa azione è l'Europa, nella figura dei suoi parlamentari, espressioni del nostro voto e portavoce delle nostre istanze. È a loro che ci rivolgiamo perché rendano sempre più incisiva la loro azione sia a favore di questi migranti sia verso le istituzioni europee ed i suoi Paesi membri. Le migrazioni forzate in particolare evidenziano la complessa situazione di relazioni politiche che ancora caratterizza l'Unione Europea e ne fa emergere la sua implicita fragilità: non è comprensibile come alcune migliaia di persone al confine esterno dell’Unione possano mettere in crisi la tenuta di tutta l’Unione Europea (450 milioni di abitanti per più di 4 milioni di kmq.) tanto più se si considera che vicino all’Europa, e non solo verso Est, molti Stati sono autocratici, dispotici e ricattatori. Ciò non ci solleva dall’obbligo di rispettare i diritti umani di persone che delle azioni di tali Stati sono vittime.
Noi consideriamo non negoziabili il rispetto della dignità umana, la solidarietà e l'uguaglianza fra le persone quali valori fondanti della stessa Unione. Al governo italiano, agli europarlamentari e ai membri del Parlamento italiano chiediamo di adoperarsi affinché l'Unione Europea solleciti fortemente la Polonia a far entrare i rifugiati che si trovano in condizioni di violenza indicibile al confine tra la Bielorussia e la Polonia e che oggi sono respinti illegalmente da un Paese dell’Unione per poi ricollocarli in tutti i Paesi europei secondo un equo criterio di redistribuzione.
L’UE deve agire immediatamente affinché:
• venga rispettato il diritto internazionale di non respingimento già previsto dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 e il diritto dell’Unione stessa garantendo il diritto di presentare alla frontiera richiesta di asilo e di avere accesso al territorio europeo, secondo le regole comuni;
• venga immediatamente consentito agli enti internazionali e alle organizzazioni umanitarie di prestare il necessario soccorso alle famiglie, ai bambini e a chiunque si trovi oggi a rischio di vita alle porte dell’Europa".
Acli provinciali, La Spezia
Anpi, Sarzana
Arci, Comitato Val di Magra
Associazione culturale “Mediterraneo”
Associazione “L’égalitè”
Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Roma
Caritas diocesana della Spezia - Sarzana - Brugnato
Circolo Acli “Vincenzo Damarco”, Sarzana
Circolo “Sandro Pertini”, Sarzana
Gruppo “Amici di Padre Damarco”, Sarzana