Quest’oggi è stato presentato uno studio effettuato da un gruppo di studi multidisciplinare, formato da medici, chimici ed ingegneri dell’Università di Genova, avvalendosi della collaborazione dell’Azienda di trasporti genovese AMT. Lo studio è stato condotto su un autobus a percorrenza urbano simulando un viaggio nelle condizioni di capienza previste dalle normative nazionali e regionali: vale a dire al 50 % di capienza con tutti i posti a sedere occupati.
Il risultato emerso è che a bordo di un mezzo su cui tutti portano la mascherina, il rischio di essere contagiati da un passeggero positivo si può stimare dai 4 ai 17 casi ogni 100mila utenti.
“Sentiamo tante leggende, come quella che sugli autobus si prende il covid mentre da altre parti no, che nessuno fa nulla per evitare questo – così il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – Difronte a questi problemi amministratori e società serie come Amt si sono affidati alla scienza”.
“La vaccinazione sta andando avanti in modo più che soddisfacente e sta arrivando una fase di riapertura di molte attività – così il presidente di Atc Esercizio Gianfranco Bianchi – Queste due cose insieme ci portano a dire che è giunto il momento di affermare che il trasporto pubblico locale non è un mostro, come più volte è stato additato. Oggi lo possiamo dire, è affermato da uno studio multidisciplinare dell’Università di Genova. La verità è quella che il rischio di contagio è molto molto basso”.
“Il tema classico dei talk show è quello dei contagi a bordo dei mezzi – ha affermato Il presidente di Amt Genova Marco Beltrami – La sensazione che avevamo è che però mancassero molti dati, quindi abbiamo deciso di far fare uno studio per capire la reale situazione, il rischio andando a bordo dei mezzi”.
Ad esporre lo studio è stato il Professor Carlo Cravero dell’Università di Genova: “È stato possibile, grazie alla collaborazione con Amt, mettere a punto un modello validato per verificare e quantificare il rischio di contagio nell’utilizzo del mezzo pubblico. Abbiamo ipotizzato la presenza di un soggetto emettitore inconsapevole e infetto che emette del patogeno all’interno del mezzo”.
Così inizia lo studio che tiene in considerazione molti aspetti, dalla portata di ricircolo dell’aria condizionata all’apertura dei finestrini, trascurando l’apertura delle porte nelle diverse fermate che in realtà comporta un ulteriore ricambio d’aria, è stata fatta una campagna di simulazioni ipotizzando diverse posizioni dell’inconsapevole infetto (seduto, in piedi, al centro o in coda al mezzo).
Le diverse analisi sono state elaborate tenendo conto di 3 condizioni: nessun occupante indossa la mascherina, solo i passeggeri indossano la mascherina ma non il soggetto emettitore inconsapevole, tutti indossano la mascherina. Come soggetto emettitore è stato utilizzato un manichino che nebulizza una quantità di aria con un tracciante.
Dallo studio è emesso che quando anche l’emettitore indossa la mascherina la probabilità di contagio crolla anche nelle zone più vicine all’emettitore. Insomma di fondamentale importanza rimane il corretto utilizzo della mascherina.
In allegato lo studio