“Sulla sicurezza non si scherza”, è quanto afferma Paolo Vittori, Segretario Provinciale della Federazione SILP CGIL - UIL Polizia, che aggiunge: “Il tempo in alcuni casi è stato buon consigliere per il Ministero, e così in tanti territori si è evitato di sopprimere uffici la cui perdita sarebbe stata, a livello di sicurezza, un disastro. Ma la saggezza non è permeata ovunque. Ad esempio alla Spezia, considerato un porto strategico per il Paese, non solo per gli aspetti militari, ma anche per il commercio e turismo, dove solo nel 2018 sono transitati un milione e mezzo di container e circa 470.000 croceristi, cosa si fa? Si chiude l’ufficio di Polizia di frontiera, un presidio a tutela della collettività su una delle porte di accesso più delicate".
"Eppure le operazioni compiute dal personale in sevizio presso lo scalo marittimo dimostrano che la loro presenza è tutt’altro che inutile, ne è un esempio l’operazione effettuata ad agosto scorso, in cui sono stati scoperti alcuni clandestini a bordo di una nave mercantile - continua Vittori - Il progetto di accorpamento con la Questura priverebbe il settore specialistico di funzioni, strumenti e risorse che finora sono arrivate unicamente per essere usate nella prevenzione in ambito marittimo. Nulla di tutto questo si avrebbe più!".
"Il SILP CGIL si è sempre opposto a chiusure di presidi di sicurezza sul territorio, riuscendo sempre a dimostrare che le risorse lo Stato non le può recuperare sulla sicurezza, a scapito di tutti i cittadini. Che i politici spezzini si facciano sentire e tutelino il loro territorio. Il SILP CGIL lo fa da sempre e non si fermerà adesso nella sua azione!”.