La Veglia diocesana per la Giornata mondiale della Gioventù
di Lorenza Benedetti
Si è svolta l’altro sabato alla Spezia la Veglia diocesana per la giornata mondiale della gioventù, che quest’anno si è tenuta a Panama. La Pastorale giovanile della diocesi, insieme al Centro diocesano vocazioni, aveva infatti organizzato un fine settimana “alternativo”, per dare la possibilità ai giovani della diocesi di poter in qualche modo partecipare anch’essi, anche se a distanza di un ... oceano, a quell’evento così importante. I giovani si sono ritrovati attorno alle 20 nell’oratorio dei Salesiani, in via Roma, per iniziare la lunga “notte del Papa” con una frugale cena di fraternità, consumata insieme al vescovo Luigi Ernesto Palletti. Alle 21, sulla base di domande elaborate in precedenza nei diversi gruppi giovanili parrocchiali, si è tenuto un incontro con don Rossano Sala, un sacerdote salesiano della Brianza che è stato segretario speciale al Sinodo sui giovani, svoltosi a Roma nell’ottobre scorso. Don Rossano ha raccontato la propria esperienza come componente dell’assemblea sinodale, offrendo utili provocazioni ai tanti giovani presenti, invitati ad interrogarsi sul senso della loro appartenenza alla Chiesa e sulla fede, sul senso della vocazione e sulla necessità per la Chiesa di saper ascoltare i giovani, tutti i giovani. Al termine dell’incontro, tenendo conto del proseguire della serata e delle temperature abbastanza rigide, è stato offerto un “rinfresco” caldo, poi i giovani si sono riuniti ed è stata presentata loro la testimonianza dei seminaristi diocesani, quest’anno impegnati nella nuova esperienza genovese: una testimonianza basata sulla bellezza del rispondere “Sì” alla chiamata del Signore, proprio come aveva fatto Maria, “Eccomi, avvenga di me secondo la Tua Parola!”. I giovani poi, un centinaio in tutto, hanno preso parte in silenzio alla Veglia, svoltasi in collegamento con Panama. La Veglia, iniziata mezz’ora dopo la mezzanotte, si è prolungata sino alle due del mattino, quando, poco dopo la benedizione del Santo Padre, anche il vescovo monsignor Palletti ha benedetto i presenti con il Santissimo Sacramento, esposto nella chiesa della Neve. Dopo, tutti hanno potuto riposare nei sacchi a pelo sistemati nei locali dell’oratorio salesiano. Ma il riposo è durato poco: la mattina di domenica scorsa, per tempo, sono riprese infatti le riflessioni nei gruppi dove i giovani hanno potuto mettere a dibattito le loro impressioni e le curiosità suscitate nella serata precedente, sia per le parole di don Rossano, sia per l’intervento di Papa Francesco a Panama. Come è noto, il Santo Padre, con espressione tipica del linguaggio giovanile di oggi, ha ricordato come Maria sia stata “influencer” presso Gesù, grazie alla confidenza ed alla preghiera. Allo stesso modo il Papa ha invitato i giovani a seguirne lo stile e l’esempio: saper dire un Sì consapevole a Dio, in una storia d’amore generata e vissuta nella Promessa di essere veramente uomini e donne, perché veramente liberi. “Abbracciate la vita nelle sue fragilità e contraddizioni, perché solo quello che si ama può essere salvato e solo quello che si abbraccia può essere trasformato”, ha detto il Papa. Alle 11.30, a conclusione di “due” giorni intensi di fraternità e di spiritualità, il vescovo Palletti ha presieduto la celebrazione della Messa nella chiesa di Nostra Signora della Neve, concelebrando con don Sala, con il responsabile diocesano della Pastorale giovanile don Luca Palei, instancabile organizzatore di questo evento, e con altri sacerdoti. Il vescovo (vedi i testi qui sotto) ha ribadito la bellezza di non essere seguaci di un idea, bensì “discepoli” nutriti dalla Parola di Vita ed incamminati per mano con il Maestro. La Vita in Cristo, ha spiegato Palletti, non è un’”app” in attesa di essere scaricata, né un “tutorial” per le ultime novità, ma è l’unica risposta che dà senso alla nostra esistenza e che davvero ci mette in gioco. È in questa nuova Luce, che noi siamo“l’oggi di Dio”.
”Gesù che parla al nostro cuore”
Riportiamo alcuni passi dell’omelia che il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha pronunciato domenica, rivolgendosi ai giovani riuniti nella chiesa della Neve e commentando le letture del giorno. «Attraverso la Scrittura – ha detto il vescovo – è Gesù che parla al nostro cuore. É un messaggio, ma sempre anche una presenza, come Gesù stesso aveva promesso: “Io sono con voi fino alla fine dei giorni”. Così, sin dal primo momento della Messa, il Signore ci viene incontro con la Sua Parola». E ancora: «E’ bello che la Parola, se accolta, non ti lasci come ti ha trovato ... L’evangelista Luca, di tale Parola, si vuol fare testimone autorevole, sin dall’inizio del suo Vangelo: “Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi”». Non siamo dunque discepoli di una filosofia, non diciamo quello che a tavolino abbiamo pensato sia Dio. Noi siamo invece figli di un preciso evento storico».
Le radici della nostra Fede
Nella seconda parte della sua omelia di domenica scorsa, il vescovo ha insistito sulle radici storiche e scritturali della fede cristiana: «Una fede che riguarda un uomo che è stato concepito, è nato, ha insegnato, compiuto miracoli, radunato discepoli, è morto, risorto, apparso dopo la morte ... è davvero il figlio di Dio, quel Dio che non si era riusciti a raggiungere con l’elucubrazione umana». In Gesù il Padre concilia il progetto di Dio con la nostra storia concreta e in Lui si compie l’incontro tra la grandezza di Dio e la nostra umanità: «Come dicono i discepoli di Emmaus:“Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi, quando ci spiegava le Scritture ?”». «Ma – ha proseguito Palletti – da presenza misteriosa che ci parla, Gesù si fa anche presenza misteriosa che ci nutre, che scende alla comunione con noi ... Lasciamo dunque che la Parola ci faccia capire quanto é bello essere amati da Dio. Quello che ancora manca è la “mia” testimonianza, il mio sì: “Parla Signore, il tuo servo ti ascolta”. Bisogna dunque riscoprire la dimensione del vivere come vocazione, come risposta alla propria vocazione».
La festa di San Valentino
L’ufficio diocesano di Pastorale per la famiglia, in vista della festa di San Valentino, conosciuto come il patrono delle persone innamorate, organizza una serata di riflessione per le giovani coppie di sposi e di fidanzati. La serata, aperta a tutte le coppie residenti in diocesi, si terrà venerdì prossimo 8 febbraio, a partire dalle 18.30, nei locali dell’oratorio della chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo a Mazzetta. Aprirà l’incontro il responsabile dell’ufficio don Roberto Poletti. Seguiranno gli interventi del vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, di Gian Luca Greggio, psicologo e formatore che da anni si occupa dei problemi della famiglia e della coppia. Il tema dei loro interventi sarà ”Nutrire la relazione ... alla radice dell’amore”. In pratica, si intende riflettere sul significato profondo della famiglia quale luogo di affetto, di aiuto reciproco: un dono di amore da alimentare ogni giorno per crescere sempre più nella capacità di donarsi, di amarsi, di perdonarsi e di vivere in pienezza l’amore sponsale. Dopo l’incontro, al quale le persone presenti potranno portare le proprie testimonianze, anche di coppia, la serata proseguirà con una cena insieme e con momenti di festa. L’ufficio diocesano di Pastorale per la famiglia e i suoi collaboratori proseguono così nell’impegno di offrire accoglienza e vicinanza alle giovani coppie, accompagnandole in particolare nei primi anni di matrimonio, quelli spesso più esposti alle difficoltà create dall’adattamento alla nuova vita in coppia. Per meglio realizzare l’incontro e la cena, gli organizzatori chiedono di iscriversi, telefonando al numero 328.5834990 oppure al numero 349.2250820. L’ufficio di Pastorale della famiglia ricorda anche che oggi si tiene la Giornata per la vita, con riflessioni e preghiere nelle chiese e nelle famiglie. Il tema di quest’anno è il seguente: “E’ vita, è futuro”. Il nostro Paese ed anche la provincia di Spezia hanno bisogno di futuro, di speranza, e questo comporta l’auspicio e l’impegno per una maggiore accoglienza delle nuove vite. Su questo tema si è già riflettuto venerdì sera nella Veglia diocesana svoltasi nella chiesa di Nostra Signora della Neve, alla Spezia.
Insediamento del nuovo Consiglio presbiterale
Mercoledì alle 9.30 nel salone “Da Pozzo” della curia vescovile è convocato, per l’insediamento, il nuovo Consiglio presbiterale diocesano. La riunione sarà presieduta dal vescovo.
La parrocchia di Pitelli e le strade del ...Cinquecento
Nelle cronache locali dei giornali, e sui cosiddetti “social” si sprecano, di questi tempi, le lamentele per la cattiva manutenzione delle strade. Sembra un male comune, al quale è difficile porre davvero rimedio. Ma anche un male tutt’altro che nuovo, se è vero che, nel lontano 1592, proprio la cattiva manutenzione della strada (”una via molto trista”) fu uno dei motivi addotti dalla comunità di Pitelli, sul colle che separa la Val di Magra dal Golfo della Spezia, per chiedere alle autorità ecclesiastiche il distacco dalla parrocchia della Pieve di Arcola, alla quale anche Pitelli apparteneva, e la creazione di una parrocchia autonoma. L’arciprete della Pieve rispose negando che la strada fosse in cattive condizioni, per cui, alzandosi per tempo la domenica si sarebbe potuti arrivare in tempo alla Messa. Fatto sta che alcuni decenni dopo Pitelli ottenne quello che chiedeva, divenendo via via una parrocchia importante prima appartenente al comune di Arcola e poi, dal 1928, a quello della Spezia. Tutto questo, e molto altro, è emerso in due interessanti convegni “paralleli” tenutisi nei giorni scorsi a Lerici e ad Arcola a seguito dell’avvenuto restauro di una tela cinquecentesca appartenente alla parrocchia di Pitelli, tela che rappresenta la Crocifissione e che nel prossimo periodo pasquale sarà esposta al Museo diocesano della Spezia. Il primo dei due convegni è stato promosso a Lerici dall’Unitre (”Università delle tre età”), il secondo dal comune di Arcola. Hanno parlato della tela, e della collegata storia di Pitelli e della parrocchia, la restauratrice Francesca Gatti, della “Tabula picta” di Sarzana, e la ricercatrice Linda Secoli, della Pro Loco di Pitelli, che insieme alla Fondazione Carispezia ha provveduto al restauro. La vicenda del dipinto si intreccia con l’evoluzione della fede e delle devozioni cristiane in terra spezzina nell’epoca del Concilio di Trento e della Riforma cattolica. Si tratta di un periodo ancora poco studiato, nonostante la presenza nell’archivio diocesano di Sarzana di molti documenti dell’epoca, a cominciare dai testi della visita apostolica del vescovo Angelo Peruzzi (1584), già pubblicati nelle edizioni di Storia e letteratura a cura del compianto monsignor Enzo Freggia. Linda Secoli ha attinto proprio a tali fonti, ma ora la ricerca storica sta andando avanti, collegandosi a sua volta con l’antichissima chiesa detta “de centum clavibus” (che forse voleva dire “delle tante sorgenti”) e che doveva trovarsi più o meno dove oggi è Ruffino, ai piedi del colle di Pitelli.
Il Vescovo a Veppo per San Biagio
Arriveranno da tutta la media e alta Val di Vara, oggi pomeriggio a Veppo, i fedeli richiamati dall’antica devozione a san Biagio, vescovo e martire. La devozione è quella della benedizione della gola, che il sacerdote compie utilizzando le candele benedette il giorno prima durante la celebrazione della “Candelora”. Una devozione molto sentita, specie nel periodo invernale, caratterizzato quest’anno, nei giorni scorsi, da un freddo particolarmente intenso. Veppo è una località del comune di Rocchetta Vara ma a breve distanza dalla vallata di Calice al Cornoviglio, comune al quale ha appartenuto in passato. Oggi alle 15.30, a celebrare la Messa, ad amministrare la Cresima e, appunto, a benedire i fedeli con il rito delle candele salirà a Veppo il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, che sarà accolto dal parroco don Mario Perinetti e dai suoi collaboratori. In precedenza, stamani alle 9.45, il vescovo celebra Messa e amministra le Cresime nella parrocchia di Marinasco, frazione collinare del comune della Spezia.
Anniversari diaconali
Mercoledì prossimo ricorre il ventesimo anniversario di ordinazione di due diaconi permanenti della diocesi. Si tratta di Inaco Bianchi e di Angelo Murgia, ordinati dal vescovo Giulio Sanguineti il 6 febbraio 1999. Inaco Bianchi collabora con don Mikhail Cereghino nelle parrocchie di Maissana e di Tavarone, Angelo Murgia collabora invece con don Carmine Capasso nelle parrocchie del comune di Sesta Godano
Madonna di Lourdes
E’ iniziata ieri sera nella parrocchia di San Pietro a Mazzetta la novena in preparazione alla festa della Madonna di Lourdes che verrà celebrata domenica prossima. Alle 17.30 la recita del Rosario verrà presieduta da fra Alberto o.p. Seguirà alle 18 la Messa presieduta da padre Davide Traina, nuovo promotore del Rosario in Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. Sempre nella parrocchia di San Pietro lunedì 11 febbraio alle 15 il Vescovo celebrerà la Messa nella Giornata mondiale del malato.
Si è spento Macchiavelli
Venerdì mattina si è spento alla Spezia, a ottantanove anni di età, Pier Emanuele Macchiavelli. Cattolico democratico e liberale, vicino alle posizioni del ministro Taviani, avviò nel 1971, con il convegno di Tavarone, in alta Val di Vara, il processo di rinnovamento della Democrazia Cristiana seguito all’estromissione del partito dalla guida del comune capoluogo. Guidò la Dc come segretario provinciale dal 1971 al 1975. Dal 1977 al 1981 fu presidente dell’Azienda dei mezzi meccanici del porto della Spezia, avviandone la trasformazione ed aprendo per la prima volta al traffico dei container, poi affidato in gran parte alla Contship di Angelo Ravano. Fu a lungo segretario generale della Camera di commercio. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella cripta della cattedrale di Cristo Re. Alla vedova, alle figlie e ai familiari tutti le nostre condoglianze.
La storia di Emanuele
La storia di Emanuele Ghidini, un ragazzo sedicenne di Brescia che nel 2013, in preda alla droga, morì gettandosi nelle acque gelide del fiume Chiese, sarà rievocata venerdì prossimo a Lerici. L’iniziativa è dell’associazione “Lerici domani”, che ha invitato Gianpietro, il padre di Emanuele, che da quel giorno di sei anni fa dedica la sua vita ad incontrare giovani, ragazzi e famiglie perché simili tragedie non abbiano a ripetersi. A Lerici, venerdì, Gianpietro Ghidini incontrerà al mattino i ragazzi delle scuole e, alle 20.30, tutte le persone interessate, nella sala consiliare del comune.