La riscoperta del presepe
La riscoperta natalizia dell’antica tradizione cristiana del presepe sfida, nel nostro Paese, i processi di secolarizzazione, che pure sono in atto. Lo conferma il successo che ha avuto anche quest’anno, alla Spezia e in provincia, il consueto concorso per il presepe cristiano, promosso dall’ufficio Arte sacra e beni culturali della diocesi in collaborazione con la società “Dante Alighieri”. Il numero dei presepi partecipanti ha toccato infatti un nuovo record, salendo a quota 140. Ed anche la qualità è stata considerevole, al punto da rendere davvero difficile il lavoro della commissione giudicatrice, come ha riconosciuto il suo presidente monsignor Paolo Cabano nel corso della cerimonia di premiazione, svoltasi lunedì scorso nel salone “Fanelli” della cattedrale spezzina. Il primo premio assoluto è andato a una parrocchia, quella di San Bartolomeo di Ponzano Basso, da pochi mesi affidata alla guida di don Tommaso Fasoli. Il presepe – come ha riconosciuto la motivazione del premeio – “è ambientato all’interno di un grande quadro, entro il quale sono ricostruiti, con pezzi realizzati a mano, un tipico paesaggio di montagna e una piccola piazza di paese, dove è ambientata la Natività in un normale giorno di lavoro, a sottolineare che il Salvatore entra nella nostra piccola storia quotidiana donandoci la salvezza nella semplicità della nostra quotidiana esistenza. Il sapiente gioco di luci e la rigorosa proporzionalità dell’insieme danno un senso di pace e aiutano a concentrare l’attenzione sul Bambino”. Veniamo ora alle composizioni premiate, categoria per categoria. Per le scuole, il consueto premio speciale della “Dante Alighieri”, è andato alla scuola primaria di Melara: “Il presepe, interamente realizzato in maniera originale con vasetti di yogurt, stoffa colorata e piccole palline di legno, si distingue per la sua originalità: costruito all’interno di cassette di legno, forma un ideale sagoma di abete, creando un effetto originale e suggestivo”. Sempre nel campo delle scuole, il primo premio è andato alla scuola media “Ubaldo Formentini” della Spezia, il secondo alla primaria “Mazzini” di Pugliola, nel comune di Lerici, ed il terzo alla scuola primaria di Riomaggiore. Per quanto riguarda le parrocchie, il primo premio della categoria è andato alla parrocchia di San Siro di Montale di Levanto, il secondo alla parrocchia dei Santi Margherita e Niccolò di Madrignano e il terzo a quella dei Santi Rocco e Venerio a San Venerio. Veniamo ora alla categoria degli enti e delle associazioni. Il primo premio è stato assegnato all’oratorio di Pieve di Zignago, il secondo al circolo Anspi “San Gottardo” di Levanto ed il terzo alla società popolare di mutuo soccorso di Marola, nel comune della Spezia. Infine, la categoria famiglie, che anche quest’anno ha visto una partecipazione particolarmente nutrita. Il primo premio di questa categoria è stato assegnato al presepe della famiglia di Alessandro Rezzano, nel comune di Beverino. Il secondo premio è andato alla famiglia di Daniela Caruana della Spezia, il terzo alla famiglia Perrone – Margiotta di Ponzano Magra, nel comune di Santo Stefano Magra. Il risultato del concorso ha messo in evidenza, oltre alla vera e propria riscoperta di questa antichissima espressione di pietà popolare e di cultura, anche la diffusa predilezione per le forme tradizionali del presepe. Per contro, si evolvono in modo significativo, gli strumenti con i quali il presepe viene allestito, con diffusa presenza di materiali per così dire “ecologici” ed anche oggetto di riciclo o di riuso. A quanto pare il messaggio a suo tempo lanciato dall’enciclica “Laudato Si’” si sta sedimentando nella coscienza della gente ed anche di coloro che realizzano, quasi sempre con grande impegno e passione, la rappresentazione figurata della Natività di Gesù. Presepi, insomma, semplici e “poveri” quanto a materiali utilizzati, ma tradizionali nella loro forma: anche questi sono i segni di tempi che viviamo.
La ceramica di Ponzano: da insediamento industriale a polo artigianale e culturale
La ricetta di una pastasciutta cucinata con sugo cosiddetto “ortolano” (patate, bietole, zucchine, carote e cipolle), a volte, può rappresentare la strada di accesso alla riscoperta di un mondo del lavoro diverso da quello tradizionale. La ricetta, riproposta l’altro sabato a Ponzano Magra, era quella proposta il 1° luglio 1945 agli operai della ceramica ligure Vaccari il primo giorno della riapertura della mensa aziendale all’indomani della guerra, finita da un paio di mesi. Un particolare, se si vuole, ma i particolari aiutano a comprendere la realtà. Come quella, appunto, dello stabilimento ceramico di Ponzano Belaso, che la gestione pluridecennale della famiglia Vaccari portò a livelli di eccellenza internazionali, prima della crisi degli anni Settanta, quasi un sintomo degli aspetti negativi della futura globalizzazione. In quell’azienda – come sta scritto nella copertina del libro “La ceramica di Ponzano: da insediamento industriale a polo artigianale e culturale”, presentato appunto l’altro sabato in quello che fu a lungo il capannone della “calibratura” – “al centro dell’impresa è l’uomo, la persona umana”. Sono parole che l’industriale Eugenio Vaccari scriveva nel 1950, alla vigilia del boom economico del nostro Paese, aggiungendo: “Quanto più è garantita la tranquillità del lavoro e potenziata la responsabilità lavorativa, tanto più sicura è la solidità economica di questa”. Proprio a queste parole si è riferito monsignor Paolo Cabano, parroco di Santo Stefano Magra e responsabile diocesano per le attività culturali, per sottolineare come i Vaccari operassero con convinzione all’interno dei principi della dottrina sociale cristiana, anticipando quasi alla lettera concetti che san Giovanni Paolo II avrebbe per così dire “codificato” nell’enciclica sociale “Laborem exercens” del 1981. L’esperienza sociale della Vaccari non si limitava alla mensa aziendale o all’ascolto diretto degli operai da parte dei dirigenti, ma si allargava a tutte le dimensioni della vita, dalle case operaie all’asilo nido e persino alla chiesa, costruita proprio all’ingresso della fabbrica, con il primo parroco assunto quale cappellano dello stabilimento. Non a caso, all’inizio del pomeriggio, l’imprenditoria sociale dei Vaccari è stata paragonata a quella degli Olivetti di Ivrea, benché sinora assai meno conosciuta di quella. Era, a suo modo, la dimostrazione di come l’impresa privata potesse legittimamente competere con la cosiddetta industria di stato, avviata al tempo del fascismo e poi conclusasi con la “prima Repubblica”. Giancarlo Pietra, che alla Vaccari lavorò con impegno per molti decenni, ha ricostruito in modo puntiglioso aspetti e vicende di quegli anni, e il convegno di presentazione del libro, pubblicato dall’accademia “Capellini” della Spezia, ha rappresentato un ulteriore arricchimento di quel quadro. Resta forse, anche alla luce di quanto sinora emerso, da approfondire le ragioni vere del crollo progressivo, e poi definitivo, di quella esperienza. E’ un tema di grande interesse che merita dunque di essere ripreso perché può rappresentare un motivo di riflessione anche per l’attualità.
di Egidio Banti
Veglia per la vita
L’ufficio diocesano di Pastorale per la famiglia, il Forum delle associazioni familiari, il Centro di aiuto alla vita e l’associazione “Anteas” organizzano per venerdi prossimo 1° febbraio la tradizionale Veglia in vista della “Giornata per la vita” di domenica prossima. La Veglia, con inizio alle 20.45, si terrà alla Spezia nella chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta di piazza Beverini, alla presenza del vescovo Luigi Ernesto Palletti. Saranno ospiti Simona e Daniele, del gruppo “Accogliere la vita”, e, per le famiglie interessate ad approfondire i temi dell’affido e dell’adozione, alcuni componenti della comunità “Cenacolo” di Saluzzo. Tutti sono invitati.
La festa di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti
Giovedì scorso era la ricorrenza di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Come ogni anno, il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha incontrato i giornalisti spezzini, sia quelli della carta stampata, sia quelli delle televisioni locali e dei siti internet di carattere informativo. Per loro ha celebrato la Messa nella cripta della cattedrale di Cristo Re, alla Spezia. Nell’omelia il vescovo ha illustrato le virtù di San Francesco di Sales che con la parola e gli scritti ha dedicato la sua vita all’annuncio del Vangelo. A seguire, nei locali parrocchiali di Cristo Re, ha svolto alcune considerazioni sul ruolo degli operatori delle comunicazioni sociali in un contesto sociale nel quale il fortissimo sviluppo degli strumenti tecnologici non sembra sempre corrispondere ad un adeguato livello informativo. Dopo un buffet consumato insieme negli stessi locali della parrocchia, la giornata si è conclusa con la tradizionale foto ricordo del vescovo e dei suoi collaboratori con il nutrito gruppo dei giornalisti spezzini presenti, scattata sulla scalinata della cattedrale.
La presenza dei francescani alla Spezia
Giovedì mattina, in Santa Maria Assunta della Spezia, le classi seconde delle scuole medie “Mario Fontana”, “Ubaldo Formentini” e “Anna Frank” hanno presentato un pieghevole che illustra la storia dell’ordine dei frati minori francescani, della terracotta policroma invetriata di Andrea della Robbia conservata oggi nella chiesa, e di alcuni codici miniati. Sono intervenuti i dirigenti delle scuole interessate, il padre guardiano del convento di Gaggiola Gianluigi Ameglio e l’assessore comunale Lorenzo Brogi. Le insegnanti di religione dei due istituti hanno presentato le ragioni della ricerca ed alcuni alunni hanno letto brevi ed esplicativi testi. Padre Gianluigi, nel ringraziare per l’iniziativa, ha messo in luce come il fascino del patrono d’Italia entri ancora nel cuore di tanti giovani e giovanissimi. Il pieghevole, realizzato con il patrocinio dei servizi educativi del Museo diocesano, racconta la storia del capolavoro di Andrea della Robbia che era stato donato ai frati minori di Spezia, prima di raggiungere la Francia ai tempi di Napoleone e di tornare poi alla Spezia. Gli alunni hanno anche riproposto la storia dei frati, presenti dal 1455 in un primo alloggio al “Cavo dei Ferrari”, l’odierna Piazza Europa. Da lì si trasferirono prima ai piedi della collina di Sant’Erasmo, dove costruirono una chiesa con il convento detto “San Francesco il Grande”, poi espropriati con la costruzione dell’Arsenale. Si arrivò così all’attuale convento di Gaggiola, gravemente colpito dalle bombe nell’ultima guerra mondiale. La ricerca si conclude con un breve trattato sui codici miniati provenienti dai diversi conventi francescani già presenti nel territorio spezzino. Il pieghevole è disponibile presso la chiesa abbaziale di Santa Maria e presso i frati minori a Gaggiola.
Pellegrinaggio a Rebocco
Sabato prossimo 2 febbraio il pellegrinaggio mariano mensile della diocesi avrà luogo alla Spezia, avendo come mèta la chiesa parrocchiale della Madonna del Carmine nel quartiere di Rebocco. I fedeli si ritroveranno alle 8 presso il santuario di Sant’Antonio di Gaggiola, raggiungendo a piedi la chiesa di Rebocco. Alle 8.30 il vescovo Luigi Ernesto Palletti presiederà la Messa, cui seguirà il momento tradizionale della colazione. Non sono previsti servizi di pullman per i pellegrini, escluso quello delle parrocchie di Luni che partirà da Casano alle 7.30.
L’ordinario militare a Spezia
L’ordinario militare per l’Italia, arcivescovo Santo Marcianò, ha presieduto ieri l’altro, nella cattedrale spezzina di Cristo Re, la cerimonia funebre per il sottufficiale della Marina militare Gioacchino Verde. Verde, originario di Spezia, era in servizio a Taranto, dove nei giorni era rimasto vittima di un serio infortunio, con complicazioni in seguito alle quali è deceduto. Per i funerali la cattedrale era gremita di autorità e di commilitoni del nostromo scomparso. C’erano tra gli altri il capo di stato maggiore della Difesa generale Enzo Vicciarelli e quello della Marina ammiraglio di squadra Valter Girardelli. Con monsignor Marcianò hanno concelebrato il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti e il parroco di Fabiano don Luciano Gattellini. Il feretro è stato poi sepolto a Marola. Alla vedova e ai figli le nostre sentite condoglianze.
In “diretta” con Francesco
Si conclude stamani nell’oratorio salesiano di via Roma alla Spezia la partecipazione on line dei giovani spezzini alla Giornata mondiale della gioventù di Panama. La notte scorsa i giovani, riuniti nella chiesa di Nostra Signora della Neve, hanno potuto seguire in “diretta” la celebrazione presieduta nel Paese latino–americano da papa Francesco di fronte a decine di migliaia di loro coetanei. Sempre alla Neve, alle 10 di stamani il vescovo Palletti celebra la Messa conclusiva di questa iniziativa.
La Festa della pace
Come ogni anno, l’Azione cattolica ragazzi organizza oggi, ultima domenica di gennaio, la Festa della pace. La Festa si tiene nella parrocchia di Molicciara, in comune di Castelnuovo Magra. Giochi e riflessioni si alternano dalle 9.30 alle 16.30, quando il vescovo Palletti presiederà la Messa conclusiva. Termina così il “mese della pace”, iniziato con la Giornata mondiale di preghiera indetta dal Papa, al quale anche il settore giovani dell’Azione cattolica ha partecipato, allestendo ieri la “tenda della pace” nella cripta della cattedrale di Cristo Re, alla Spezia.
Solennità di san Giovanni Bosco
Giovedì prossimo 31 gennaio, solennità di San Giovanni Bosco, nella chiesa di Nostra Signora della Neve, alla Spezia, verranno celebrate Messe alle 7 – 8.30 – 9.30 – 11.30. Alle 18 solenne Pontificale del vescovo Luigi Ernesto Palletti, con la partecipazione dei vari gruppi della Famiglia salesiana spezzina. Sabato 2 febbraio nel pomeriggio festa in Oratorio con i bambini delle associazioni sportive. Alle 21 presso le suore Figlie di Maria Ausiliatrice , viale Amendola 1, con possibilità di parcheggio, don Pierluigi Cameroni, postulatore generale per le cause dei santi, presenterà la Strenna 2019: “Perché la mia gioia sia in voi”. La santità anche per te. Domenica 3 febbraio alle 10 Santa Messa solenne presieduta da don Pierluigi Cameroni; alle 11 giochi in cortile con la Grande caccia al tesoro; alle 12.30 pranzo in condivisione. Nel pomeriggio ripresa dei giochi fino alla merenda.
Giornata contro la lebbra
La Chiesa cattolica tiene oggi, ultima domenica di gennaio, la Giornata mondiale contro la lebbra. Lo scopo è quello di sensibilizzare i fedeli sui danni tremendi provocati da questa malattia, che oggi con cure adeguate può essere debellata del tutto. Nelle chiese si raccolgono fondi a tale scopo.