“Oggi basta girare per le nostre campagne – prosegue l’albenganese presidente di Confagricoltura Liguria – per rendersi conto che gli alvei sono pieni di vegetazione, i canali sporchi e laddove si interviene lo si continua a fare alzando eventualmente gli argini dei canali, senza preoccuparsi di ‘dragare’ in un certo senso il fondo degli stessi. Basterebbe che i comuni, competenti in materia in parte ancora con le ex province, applicassero alla lettera la normativa approvata dalla Regione Liguria nel luglio 2016. Si tratta di una notevole innovazione e un’opportunità per i Comuni di realizzare gli interventi strutturali e di manutenzione di propria competenza, riducendo gli oneri a carico dei propri bilanci. Secondo le nuove norme i Comuni hanno infatti la competenza sugli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua e di rimozione dei sedimenti prevedendo, invece del pagamento diretto dell’appaltatore, la consegna del materiale estratto che potrà essere riutilizzato dall’azienda in questione. Si tratta di una notevole innovazione che deve essere però applicata. L’obiettivo è di andare incontro alle esigenze dei Comuni sia di difesa del suolo che di risparmio”.
“Eppure- conclude il presidente ligure di Confagricoltura - i nuovi criteri di rimozione dei sedimenti dagli alvei dei fiumi non vengono spesso adottati, pur consentendo gli stessi una serie di risparmi sensibili da parte dei Comuni, soprattutto in un momento difficile per i bilanci degli Enti come l’attuale. Abbiamo scritto oggi all’Assessore Giampedrone chiedendo un incontro utile a concertare con il suo Assessorato tutte le azioni spendibili affinchè, finalmente, la legge venga applicata. Noi, in questi giorni, abbiamo intrapreso un’azione di forte sensibilizzazione di tutti i comuni liguri sul tema. La speranza di Confagricoltura è quella che, almeno su questo, si faccia davvero prevenzione per poi non ritrovarsi a disperarsi dopo. Ai comuni la scelta!”