"Accogliamo con piacere la nomina di Lorenzo Viviani alla presidenza del Parco nazionale delle Cinque Terre – precisa Filippo Zangani, vice presidente di Confagricoltura Liguria – specialmente laddove ribadisce il ruolo nodale dell'agricoltura che è la base della tutela dei terrazzamenti, non solo del Parco stesso, ma di tutto il nostro territorio".
"La richiesta di collaborazione che Viviani fa al mondo della rappresentanza agricola - prosegue lo spezzino Filippo Zangani - ci trova ovviamente pienamente disponibili, e da subito, a costruire insieme un percorso di sviluppo armonico del Parco, ricordando appunto uno dei capisaldi del 'pensiero' in materia di Confagricoltura Liguria, ovvero il ruolo di salvaguardia e tutela del territorio da sempre assolto dall'agricoltura".
Non a caso Confagricoltura Liguria, nel suo documento di posizione, presentato a tutti i candidati alle recenti elezioni regionali, ha ribadito non solo l'importanza strategica dell'agricoltura per il nostro territorio, ma anche la necessità di una nuova pianificazione, anche a livello di "piani dei parchi", che veda nell'agricoltura, specie dell'entroterra, non più un elemento di zonizzazione laddove non è "chiaro" quale altro ambito pianificatorio inserire (servizi e fabbricati), ma l'elemento su cui impostare la pianificazione, specie di quegli areali abbandonati o maggiormente a rischio per la collettività.
Confagricoltura inoltre sottolinea come si debba pensare anche al Parco come un ambito governato da norme che consentano anche deroghe, purchè "blindate", utili ad agevolare, invece che intralciare, lo sviluppo di imprese agricole nelle aree di cui sopra.
Ed in merito alla giusta visione del neo presidente del Parco Viviani, che ha dichiarato che "i flussi turistici debbano lasciare qualcosa di più sul nostro territorio, per la tutela di un paesaggio che è unico al mondo e da cui dipende la sopravvivenza dei borghi stessi", Confagricoltura Liguria sottolinea, condividendo ciò, che "il territorio del Parco va promosso in maniera indissolubile con i suoi prodotti di eccellenza, come un unicum, assolutamente premiante. E' chiaro - prosegue la nota - come si debba sempre più parlare di turismo dell'entroterra e di percorsi di sviluppo e promozione dello stesso. Occorrono politiche di incentivazione della promozione di questo turismo 'non classico', ed un rafforzamento, ad esempio, della compenetrazione tra specificità dell'agricoltura e del turismo".