I motivi che hanno portato i lavoratori di TIM a scendere in piazza contro l'attuale management, sono:
- la disdetta unilaterale da parte dell'azienda del contratto di secondo livello, che mira a far ricadere sulle spalle dei lavoratori i risparmi necessari a pagare dividendi azionari e premi a dirigenti che hanno portato una delle prime aziende di Telecomunicazioni del mondo ad una azienda con un debito fuori controllo
- la mancanza di un piano industriale di prospettiva che tuteli i lavoratori ed i clienti sia di TIM sia degli operatori esterni, che a causa della disorganizzazione e della politica di tagli indiscriminati subiscono una riduzione della qualita'del servizio.
- una mancanza di adeguati investimenti sulle nuove tecnologie
- una gestione poco trasparente delle regole della concorrenza che ha portato a multe milionarie da parte delle autorita' di controllo
- premi milionari che comunque vengono elargiti alla dirigenza sia passata che attuale.
Tutti i lavoratori, le Segreterie Nazionali, il Coordinamento Nazionale delle RSU, chiedono a Telecom di convocare un nuovo tavolo di trattativa e di assumersi le proprie responsabilità. Non si può cancellare con un colpo di spugna il passato, pertanto invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, compatti, a partecipare allo sciopero Nazionale del 13 dicembre per dire basta a questa decisione scellerata dell'Azienda affinchè receda dalla decisione di cancellare il frutto di decenni di conquiste e di lotte.
Le Segreterie Territoriali
SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL