Il consiglio, nella nota, replica duramente a quanto affermato sulla stampa dal dottor Piero Donati nel cui scritto "il parroco viene rappresentato come un qualsiasi uomo d'affari che, anziché testimoniare il Vangelo, considera il centro storico come una mucca da mungere", mentre la verità dei fatti è del tutto diversa. Viene infatti precisato anzitutto come sia stato il consiglio per gli affari economici della parrocchia, e non il parroco, in considerazione delle condizioni di degrado in cui versava da tempo l'oratorio, a ritenere di dar seguito a quanto previsto nel vigente piano regolatore (ovvero la realizzazione dei box) con l'unico obbiettivo di riconferire piena fruibilità, decoro e piena sicurezza ad ambienti da sempre destinati ad accogliere i ragazzi della città.
Così facendo, il consiglio ha accolto le pressanti richieste del Comune a poter collocare nel sottosuolo del "campetto" la vasca antincendi di cui deve essere dotato il teatro degli Impavidi. Ed ha, infine, accettato di accollarsi per intero gli oneri per realizzare l'impianto, consentendo così al Comune stesso di risparmiare cospicue somme di denaro e di evitare alla città il disagio ben maggiore derivante dalla collocazione della "vasca" in spazi pubblici esterni. Pertanto, precisa la nota, mentre gli eventuali profitti derivanti dalla realizzazione e vendita dei box auto andranno unicamente all'impresa costruttrice, il Comune di Sarzana potrà ultimare il restauro del teatro degli Impavidi, riconsegnandolo dopo vari anni alla città, mentre la parrocchia potrà mettere a disposizione dei ragazzi spazi adeguati e del tutto rinnovati. E dunque "le accuse (offese ?) rivolte al parroco, oltre ad apparire del tutto infondate, risultano mal indirizzate e rivelano un rancoroso pregiudizio che certamente non aiuta, ma anzi condiziona ed offusca il già debole pensiero di chi le ha formulate". La nota è firmata da Roberto Bottiglioni, Riccardo Butta, Emilio Doni, Roberto Marrani, Giancarlo Mauro, Giancarlo Pietra.