I primi due soci spezzini del C.A.I. presenti negli elenchi della Sezione Ligure di Genova, agli inizi del ventesimo secolo, sono: Ciro Caldelli e il Magg. Cav. Domenico Rocca.
Sono i tempi dell'alpinismo eroico ed il desiderio di molti appassionati di montagna contribuisce alla costituzione dellle prime associazioni alpinistiche spezzine.
Nel 1912 viene fondato il "Club Alpino Apuano". Sono anni di passione e di attività alpinistica e c'è la volontà di condividere sport e passione, buona prova ne danno i gruppi escursionistici, Alberto Picco (quell' Alberto Picco attaccante e fondatore dello Spezia) e Generale Cantore; sorge il G.E.S. "Gruppo Escursionistico Spezzino".
Giunge alla Spezia l'Ing. Luigi Cagnotto con la consorte e la sorella, che spronano ed incitano altri soci della Sezione di Torino, residenti a La Spezia, a costituire una Sezione Spezzina.
I tempi erano maturi e il giorno 8 giugno del 1926 viene riunita l'assemblea costitutiva della Sezione del Club Alpino Italiano della Spezia.
I Soci fondatori della sezione spezzina furono i soli firmatari delle 55 domande inoltrate alla Sede Centrale del CAI, con la richiesta di autorizzazione a costituire alla Spezia una Sezione del Club Alpino Italiano.
All'Assemblea parteciparono 98 soci tra cui i 55 fondatori e 3 aggregati; venne nominato come primo Presidente della Sezione spezzina l'Ing. Luigi Cagnotto.
Dal 2013 presidente del Cai della Spezia è una donna, Laila Ciardelli.
"Il messaggio del Cai e le sue attività sono quanto mai connesse con la nostra epoca e il nostro territorio. Il Club Alpino Italiano ha fatto suo il concetto di sostenibilità ovvero di un ambiente che non va ingessato ma va salvaguardato e tenuto vivo" sostiene la presidente. Laila Ciardelli avverte, come solo a queste condizioni il contesto naturale diventi patrimonio, ovvero un sistema capace di creare, insieme alle risorse storico culturali, opportunità di crescita e sviluppo.
Continua la Ciardelli "ciò è possibile se si rende accessibile questa ricchezza al maggior numero di persone. Siamo nel pieno della transizione verso un'economia turistica. È una vocazione naturale del territorio, di cui finalmente pare che tutti si siano accorti, che ha un futuro solo se adeguatamente assecondata. È un processo in cui Spezia intende porsi alla testa di un distretto turistico interregionale, una dinamica di estremo interesse per il Cai, visto che in questo caso la realtà naturale, storica e culturale supera le divisioni amministrative. Ma è necessaria la presenza di un'offerta turistica innovativa e adeguata, che costituisca un esempio eclatante di quello che fa il Cai.
"Da anni - sottolinea Ciardelli - un gruppo di nostro volontari cura e fa manutenzione della rete territoriale dei sentieri, anche attraverso accordi con regione Liguria, comuni, parchi. Da questo punto di vista, il Cai considera irrinunciabile il proprio ruolo di interlocutore di riferimento presso le Istituzioni".
Ma si diceva dell'accessibilità, altra parola d'ordine del Cai.
Lo sguardo della nostra sezione non punta unicamente al cielo, grazie al Gruppo Speleologico Lunense ed alla Scuola di Speleologia, l'esplorazione e la ricerca scientifica delle cavità carsiche spezzine e apuane è continua fonte di novità e successi.
"I più giovani e le persone svantaggiate rappresentano due impegni primari", le risposte sono due: Alpinismo Giovanile, accompagnando i primi passi in montagna dei nostri giovanissimi della Tana dell'Orso, portando la nostra cultura nelle Scuole, e Gruppo Terra di Mezzo, che attraverso la montagna terapia con successo da anni si occupa dell'inserimento socializzante di persone con disabilità psichiche.
L'attenzione alla Cultura, con la riscoperta delle antiche viandanze, le giornate sulla via francigena, sul camino di Santiago, i trekking su sentieri della Grande Guerra, in occasione del centenario, le gite inseguendo gli antichi acquedotti, la spedizione sul Manaslu, in Nepal, la montagna dello spirito, i quattro 4000 in 4 giorni. La consapevolezza di offrire non solo una proposta ricreativa variegata, ma un modo di vivere diverso, piu' attento all'ambiente e al benessere. L'interazione, lo scambio di esperienze e saperi tra generazioni diverse arricchiscono una proposta che accanto al gesto sportivo, la ricerca, lo studio, grandemente cura il lato umano: è comune incontrare sorridente su una ferrata o su un crinale chi dimesso, pochi mesi prima si è iscritto dicendo di non essere in grado di fare nulla se non facili passeggiate, trovarsi tra estranei accanto a un fuoco e parlare con la familiarità che si riserva a un amico della nuova via da seguire per una cima, di un pozzo da scendere, di una strettoia da affrontare alla ricerca dell'abisso, del non ancora conosciuto.
Il Club Alpino Italiano La Spezia ha un coro, una commissione Seniores, una biblioteca tematica della montagna inserita nel circuito delle Biblioteche civiche, cresce nella varietà della proposta con il nuovo corso di sci turismo previsto per l'autunno, venite a conoscerci.
Questi i nostri numeri: ottocento Soci, quarantasei nuovi iscritti sotto i dieci anni. Duecento Soci sotto i venticinque anni. Tra loro Giulio e Angelica, iscritti a un giorno di vita, Odone, iscritto dal 1943, che sulla tessera alla voce professione ha indicato "studente". Nella sezione sono presenti ben quattro scuole di altissima specialità: Scuola di Alpinismo, Scuola di Arrampicata Sportiva, scuola di Sci Alpinismo, Scuola Intersezionale di Escursionismo e Scuola di Speleologica. Il coordinamento delle scuole è affidato a 10 Istruttori Nazionali (il top del livello di qualifica in seno al CAI), 9 Istruttori regionali, 12 Accompagnatori ed Esperti dell'Ambiente Montano.
Presidente: Laila Ciardelli, segretario: Alessandro Bacchioni, tesoriere: Cristina Maddaluno, direttivo: Paolo Brunettin, Alfredo Gattai, Alessandro Berselli, Giuliano Sarbia, Nunzio Formisano, Paolo Tonelli.