Due i grandi temi di discussione. Il primo, la ventilata chiusura della mensa aziendale comunicata dall'azienda, prevista per il 28 febbraio. "Non si capisce il motivo - dice Sandro Pratesi, responsabile Poste per la SLC CGIL provinciale - E' un attacco al welfare aziendale. Mentre da altre parti aprono gli asili nido, qui l'azienda vuole privare i lavoratori di un servizio che va avanti da 20 anni. Non ci sono problemi logistici, né di spazio (la mensa è ubicata nei locali del CDM in Via Crispi, sottoutilizzati). Non è neanche un problema di gestione, la ditta attualmente assegnataria vorrebbe continuare." A questo proposito, durante l'assemblea i sindacati hanno avviato unitariamente una petizione da presentare ai vertici per scongiurare la chiusura.
Altro problema riscontrato sono i carichi di lavoro. "Sono eccessivi, anche se l'azienda sostiene il contrario - sottolinea sempre Pratesi - non ci sono risorse sufficienti. Il turn over bloccato da anni, le maternità, le ferie, i distacchi giornalieri, fanno sì che gli sportelli vadano in affaticamento e il servizio postini in affanno. Tutto questo va a scapito dell'utenza e degli stessi lavoratori. C'è bisogno di rimpiazzare chi va via e, intanto, di passare i 15 part time che abbiamo a full time." Anche per questa vertenza i sindacati, in modo unitario, hanno chiesto l'apertura di due tavoli di trattativa separati per i due diversi comparti dell'azienda.