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Treni Cinque Terre, Cisl: "Si vuole solo fare cassa, così si penalizzano turisti e pendolari e si mettono a rischio tanti lavoratori" In evidenza

La Cisl circa la vicenda della riorganizzazione messa in atto da Trenitalia del servizio di trasporto ferroviario da e per le Cinque Terre, e il conseguente rialzo tariffario che sfiora quasi il 50% esprime  la propria netta contrarietà circa l'opportunità di questa discutibile decisione.


Se da un lato auspicavamo anche noi, visto il pessimo servizio fornito in termini di qualità e frequenza specie nei periodi di maggiore flusso turistico, un intervento risolutivo, dall'altro lato tale decisione ci pare miope ed affrettata dettata dall'unica esigenza di fare cassa penalizzando oltremodo turisti e pendolari della riviera.


Ma i risvolti più pesanti dalle conseguenze impensabili fino a poco tempo fa, rischiano di pagarlo i circa 100 lavoratori delle cooperative delle Cinque Terre che i vari accordi tra Comune, Regione ed Ente Parco avevano tutelato attraverso la vendita della Carta Parco al fine di finanziare servizi essenziali per l'economia turistica e il tessuto sociale del territorio del Levante rivierasco spezzino.


La richiesta da parte di Trenitalia di innalzare la quota, in accordo con la Regione, di propria competenza, fino a 10 euro, rischia, di fatto, di togliere risorse ad alcuni servizi tra i quali il trasporto su gomma, la gestione dei rifiuti e gli uffici dell'accoglienza turistica che l'Ente Parco oggi eroga in convenzione con questi privati cooperativi.
Tutto ciò rischia di vanificare il lavoro che Cooperative, Ente Parco e Sindacato hanno condiviso con diversi e positivi accordi sindacali tutelando l' occupazione e la professionalità degli operatori nonchè la qualità del servizio turistico, vero biglietto dai visita per il turista soprattutto straniero, dopo una fase davvero difficile in seguito le note vicende giudiziarie di fine 2010.


Chiediamo dunque, nell'ambito di quella che è la trattativa tra Ente Parco e Trenitalia, una sospensione del provvedimento ed un intervento risolutivo da parte della Regione ed in particolare dell'Assessore Berrino duplice protagonista della vicenda in quanto Assessore sia alle Attività Turistiche che ai Trasporti.
Crediamo che un territorio, così fortemente a vocazione turistica, debba avere tutte le attenzioni del caso sulla vicenda che rischia di avere,altresì, risvolti negativi e penalizzanti soprattutto per un settore così vitale per l'economia spezzina.

 

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