Ciò dovrebbe comportare di conseguenza una buona prevenzione per l'autunno e il carico di piogge che si porta dietro.
"Oltre ad aver giá completato la pulizia e manutenzione di alcuni corsi d'acqua - precisa il Presidente del Consorzio del Canale Lunense Massimo Morachioli - stiamo anche procedendo all'intubazione di alcuni tratti della rete, all'estensione cioè delle linee irrigue intubate nella zona di "Cà del Sale" e di "Tavolara". Interessati dai lavori canali minori come Borgolo, Manichetta, San Michele, Rigoletto I e II, Pratolino a Sarzana e a Santo Stefano, Goro dei Mulini, S. Polo, Filippi, Gonfiatelli Paterno, Riberberi, Mozzo, Ebrei, S. Andrea, Tremola, Margubbio, Quadri e Forano.
In questi giorni, poi il Canale Lunense ha collaborato attivamente con il comune di Follo per elaborare il progetto per la richiesta di finanziamento alla Regione (attraverso il Psr, piano di sviluppo regionale) di ripristino dell'acquedotto distrutto dall'alluvione del 2011. Collaborazione che ha portato ad un finanziamento di quasi centomila euro.
"In pochi giorni ci siamo attivati - spiega il vicesindaco di Follo Kristopher Casati - e grazie al supporto del Canale Lunense abbiamo ricevuto un finanziamento che ci permette di ripristinare un impianto di irrigazione di quasi 4 km che serve diversi terreni agricoli nel nostro comune".
E proprio nel settore agricolo il Canale Lunense sta indirizzando particolare attenzione.
"Abbiamo avuto alcuni incontri ed è mia intenzione avviando un tavolo di concertazione tra tutte le parti in causa, oltre a noi la Regione, le associazioni di categoria, i comuni della Val di Magra e Bassa Val di Vara, l'Enoteca Regionale della Liguria, l'ispettorato agrario, il mercato ortofrutticolo, l'Azienda Dimostrativa, le principali imprese agricole, per creare una banca dati dei terreni incolti - spiega il Presidente Morachioli -. É nostra intenzione chiedere ai cittadini che hanno terreni lungo la nostra competenza di metterli a disposizione per renderli produttivi, valorizzando l'orticoltura locale. Questo nostro territorio ha saputo grazie alla viticoltura di qualità trovare una nuova dimensione agricola, ora occorre sfruttare anche quel patrimonio agricolo che è l'orticoltura e che rischia di essere marginale mentre oggi la diffusione del concetto di qualità, di territorialità e di km zero rende l'agricoltura un settore di rinnovata vitalità. Secondo noi sarebbe strategico per il nostro territorio che si sovvertisse il concetto che un terreno ha valore solo se diventa edificabile, invece vale di più anche dal punto di vista ambientale se diventa coltivabile E l'acqua deve essere considerata una risorsa e non un costo".