Numerosi gli interventi: cittadini del Levante, William Domenichini per il Prc, i due ex sindaci Sandro Bertagna e Giorgio Pagano, vari membri delle
associazioni ambientaliste. Franco Arbasetti, nella relazione introduttiva, ha sottolineato come non ci possa essere cosa più sbagliata del contrapporre lavoro e ambiente. Il porto commerciale rappresenta un elemento importante per le attività lavorative ma deve avere uno sviluppo sostenibile. La conformazione del Golfo, la vicinanza delle abitazioni alle banchine portuali, gli spazi logistici limitati impediscono strutturalmente la costruzione di un super porto. Chi sogna di poter competere con porti di maggiore dimensione sul piano del traffico e della movimentazione dei container è in errore. Si rischierebbe di assomigliare ad una sardina vicina a tante balene. Il porto costituisce un pezzo importante dell'economia cittadina ma rincorrere sogni di gigantismo è sbagliato e velleitario. Il Golfo dei Poeti, uno dei più belli del Mediterraneo, rappresenta sicuramente un'occasione di sviluppo straordinario per il nostro territorio, ma solo se si sarà capaci di puntare su una pluralità di vocazioni: non solo quella portuale ma anche quella dell'industria cantieristica e, soprattutto, quella del turismo sostenibile e della cultura. Il futuro non è tanto nell'ampliamento di qualche banchina quanto in una visione e in un progetto complessivo più ampio che sappia investire su tutte le potenzialità del nostro territorio. Sinistra Ecologia Libertà chiede al Comune di esercitare il suo ruolo di garanzia e controllo della pianificazione. La situazione di stallo che dura da anni non giova a nessuno: il PRP del 2006 non è perfetto ma va nella direzione della ricerca di una sintesi fra esigenze lavorative ed esigenze ambientali. La politica deve percorrere questa strada, uscendo dall'impasse di questi anni, in primis facendo funzionare per davvero un importante strumento di confronto come quello del Tavolo Tecnico Permanente.