"Il nostro Golfo - così il comitato SpeziaViaDalCarbone - è da troppo tempo afflitto da molteplici fonti di inquinamento che subiamo sulla nostra pelle e che, sebbene nessuno lo voglia dire ufficialmente, hanno causato e continuano a causare seri problemi alla nostra salute. Gli esposti di cittadini, comitati ed associazioni ambientaliste giacciono da anni negli archivi delle amministrazioni locali e della procura, vedono la luce solo saltuariamente e sono risolti con dichiarazioni approssimative ed indagini parziali. Riteniamo che la presenza di discariche come quelle presenti a Pitelli, non ancora bonificate e già in odore di riapertura, sia un fatto grave. Riteniamo che cercare scorie radioattive in superficie, trascurando di cercare in profondità altre tipologie di rifiuti tossici in luoghi come Campo in Ferro e le aree militari nella collina di Pitelli sia una presa in giro o al minimo dimostrazione di incompetenza. Riteniamo che senza le necessarie e approfondite valutazioni di impatto ambientale non debbano essere concesse ulteriori espansioni delle attività portuali, né l'utilizzo di aree che potrebbero essere contaminate diversamente e più di quanto sia dato sapere. Riteniamo che continuare a sottovalutare l'impatto di una centrale termoelettrica a carbone, appellandosi alla mancanza di evidenze, senza che le stesse siano state cercate, costituisca una grave, reiterata e quotidiana minaccia per la salute. Riteniamo che, come tutte le nocività, anche le attività militari nel nostro Golfo debbano essere monitorate per garantire la salute dei cittadini, dei lavoratori e dei militari stessi che continuano ad operare in navi imbottite di amianto".