Luogo di formazione e di preghiera per coloro che sentono un interiore desiderio di servire il Signore nella vocazione sacerdotale, il Seminario diventa in modo particolare luogo di verifica e di accurato discernimento. Infatti, come ogni dono, anzi più di ogni altro dono, la vocazione di speciale consacrazione va posta sotto l'autorevole giudizio della Chiesa, la quale, solo se riterrà i candidati idonei, pubblicamente li chiamerà e conferirà loro il sacramento dell'Ordine. Come non andare con la memoria della fede a quei primi passi degli apostoli, i quali gratuitamente vengono chiamati dal Signore per diventare pescatori di uomini? Da Lui sono scelti dopo una lunga notte di preghiera, da Lui vengono costituiti per vivere in una particolare amicizia con il Maestro e per essere inviati ad annunciare il Regno di Dio. Con Lui fanno l'esperienza profonda di condivisione di vita, sperimentano l'importanza e la fatica dello stare insieme in un modo nuovo, condividono in quella prima piccola ed essenziale comunità di fede il cammino della sequela del Signore. Vivono con il Signore anni e vicende decisive che segneranno tutta la loro esistenza. Si formano alla scuola di Gesù vivendo nella comunione con Lui, consapevoli che «uno solo è il Maestro» (Matteo 23, 8), ma anche che il discepolo ben formato sarà come il suo Maestro. E anche se lo scandalo della croce li vedrà timorosi e assenti nel momento decisivo della sua morte, l'annuncio gioioso della resurrezione e l'incontro con il Signore risorto permetterà loro di ritrovarsi insieme e, nel cenacolo in preghiera, rimanere in attesa del dono dello Spirito Santo, per iniziare il grande cammino della Chiesa. Ora, tutto questo, sia pur nella povertà della nostra umanità, vuol essere l'immagine più bella e più significativa di ciò che deve essere la piccola comunità del Seminario. E perché questo si realizzi nella pienezza è necessario che ogni fedele si senta responsabile di un dono così essenziale per la vita della Chiesa. Responsabile nella preghiera che si fa invocazione al «signore della messe perché mandi operai nella sua messe» (Luca 10, 2). Responsabile nell'invocazione quotidiana del Signore perché doni la luce dello Spirito in modo che si possa compiere il corretto discernimento nel cammino vocazionale. Responsabile nella partecipazione all'Eucaristia e nell'adorazione eucaristica, vero tesoro che la Chiesa riceve dalle mani del sacerdote, fonte e culmine della vita di ogni fedele. Responsabile della testimonianza gioiosa dell'appartenere al popolo di Dio, nella molteplicità e nella corresponsabilità dei doni ricevuti. Responsabile nel sostenere spiritualmente e materialmente una realtà così importante. Affidiamo dunque nella preghiera alla Vergine Maria, il cammino di discernimento e di formazione di coloro che già lo hanno intrapreso, l'accompagnamento di coloro che sono ancora titubanti nel mettersi in gioco e la fatica di chi, preposto dalla Chiesa in questo delicato ministero, ha il compito di curarne direttamente la formazione e la verifica. A tutti l'invito di far propria la preghiera, conforme a ciò che il Signore chiede nel suo Vangelo: Manda, Padre, operai per la tua messe!