Padre Piero Gheddo - una vita spesa a portare Cristo nei cinque continenti, direttore dell'Ufficio storico del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime)
e fondatore di «Asia News» - domani alla Spezia è l'ospite d'onore della Festa della famiglia. E ci dice: «La famiglia è il fondamento della società. Viene prima dello Stato, della politica, anche della Chiesa. Quando si sfascia la famiglia - per l'aborto, il divorzio, la mancanza stessa del matrimonio - va in crisi tutta la società». Questo spiega anche la crisi economica attuale? «Sì. La crisi economica viene dalla crisi della famiglia e, in ultima istanza, della fede cristiana. Di conseguenza, mancano le motivazioni e la gioia di vivere. La Costituzione riconosce la famiglia, fondata sul matrimonio, come cellula fondamentale della società. Per questo, dobbiamo difenderla. In tutte le ideologie moderne, invece, la famiglia viene dopo l'economia, dopo lo Stato. Se non si capisce questo, non si legge in profondità la realtà». Per i suoi genitori è aperto il processo di beatificazione, che cosa deve a loro? «Giovanni e Rosetta li ho avuti per pochissimo, ma a me ed ai miei fratelli hanno dato la fede, e poi amore, dolcezza, spirito di sacrificio, gioia di vivere, fiducia in Dio e nella Provvidenza. Eravamo poveri, ma non ci mancava la gioia nel cuore, perché papà e mamma ci volevano bene. E, nonostante le difficoltà, siamo cresciuti bene. Perché è l'amore che costruisce l'uomo». Ricordi particolari? «A Natale, quando venivano gli zii da Torino che ci portavano regalini e cioccolatini, la mamma li metteva sul tavolo e ci chiedeva di tenerne solo una parte. L'altra la portavamo ad una famiglia più povera. Erano tre bambini, che al vedere i doni facevano salti di gioia. Questa è educazione! E il Rosario insieme la sera... Oggi, invece, nella maggior parte dei casi, nella crescita dell'adolescente c'è la divisione della famiglia». Il divorzio... «Già nei primi anni Duemila Ciampi diceva che la più grande difficoltà per l'Italia è la mancanza di culle. Questo avviene anche perché non ci si sposa e il matrimonio non è più il patto per la vita. La società moderna va in senso opposto al Vangelo, che è il vero motore dello sviluppo. Come disse Paolo VI, l'umanesimo autentico è fondato su Cristo».