Con il tempo di Avvento si apre un nuovo Anno liturgico. Come sempre, ma ancor più quest’anno, la grande luce che risplende a Betlemme ci invita a guardare all’essenziale della nostra vita e della nostra fede, a riscoprire il senso profondo della nostra esistenza. Dio che si fa uomo nel grembo della Vergine Maria è l’evento che ci prepariamo a celebrare. Siamo chiamati a fare memoria del Signore Gesù, venuto in mezzo noi, sceso nella nostra carne, presente nella storia come Salvatore dell’uomo. Siamo invitati a preparare un incontro con Lui. L’Avvento è, dunque, il tempo dell’attesa vigilante, caratterizzata dal silenzio che si fa ascolto della Parola Dio e della voce dei fratelli.
Quest’anno, tristemente segnato dall’epidemia di Covid 19, ha fatto emergere e ha creato nuove fragilità. Molti sono quelli che ci hanno lasciato, spesso senza poter essere accompagnati dalla presenza dei loro cari. Ma anche a livello lavorativo, formativo, relazionale, le sofferenze si fanno sentire. Grande è stata la risposta di solidarietà che si è elevata dal cuore di molti: penso, in particolare, alla dedizione di medici, infermieri, personale sanitario e quanti, in prima persona, sono stati chiamati ad affrontare l’epidemia. Si rende dunque necessario non vanificare il lavoro fatto, perseverando in quegli atteggiamenti di corresponsabilità che permettano di tutelare noi stessi e, in particolare, le persone più fragili.
Il Signore, però, non ci lascia soli. Egli ci viene incontro, ci rivela il mistero di un Dio che è comunione, amore e misericordia: Padre e Figlio e Spirito Santo. Mistero che per noi si fa salvezza proprio nel Signore Gesù, vero Dio e vero Uomo. Siamo così richiamati, nella fede, a vivere un Avvento che si fa attesa dell’incontro con Colui che ci offre il perdono del Padre. Egli riapre in tal modo, con un dono di grazia, l’orizzonte di una vita nuova, destinata a durare per tutta l’eternità: metro vero che dà la giusta dimensione a tutta la nostra esistenza. Questo dono chiede, però, di essere accolto sia con la sempre necessaria conversione del cuore, nell’ascolto della Parola di Dio, sia con gesti di carità fattiva. Infatti lo stesso Gesù che dice: «Chi segue me avrà la luce della vita» (Gv 8, 12), afferma anche: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40). In tal modo Egli ci viene incontro in ogni uomo, in ogni donna che incontriamo nel nostro cammino. Chiede di tessere relazioni nuove, conformi al dono ricevuto, di riscoprire e vivere la gioia del perdono. Ma in particolare porta la nostra attenzione verso i più poveri.
Non possiamo quindi separare la preghiera dalla carità. Esse sono legate in modo intimo ed esprimono l’unica fede nel Signore Gesù. A tale proposito ricordo che la Caritas, anche quest’anno, indica tre proposte d’Avvento alle quali volgere l’attenzione: 1) l’Emporio solidale, per venire incontro alla spesa di molte persone; 2) i Centri di Ascolto parrocchiali, presidi di vicinanza sul territorio; 3) l’aiuto alle famiglie in difficoltà.
In conclusione, mentre mi affido alle vostre preghiere, assicuro anche il mio ricordo al Signore e, nella speranza che presto si possa ritrovare insieme una rinnovata serenità, auguro a tutti un santo cammino di Avvento.
Luigi Ernesto Palletti, vescovo
L’Avvento di fraternità
Come ricordato dal vescovo Luigi Ernesto Palletti nel suo messaggio di Natale, sono tre gli obiettivi dell’”Avvento di fraternità” di quest’anno. Riguardano:
1) l’Emporio solidale, per venire incontro alla spesa di molte persone;
2) i Centri di Ascolto parrocchiali, presidi di vicinanza sul territorio;
3) l’aiuto alle famiglie in difficoltà.
Si tratta di proposte avanzate dalla Caritas diocesana, nel quadro dell’intenso lavoro di solidarietà e di aiuti concreti condotto in questi mesi.
Le offerte possono essere consegnate ai parroci o direttamente alla Caritas, presso i centri di ascolto della Spezia e di Sarzana.