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Driver: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dicono NO al dumping economico e alla mancanza di regole In evidenza

I sindacati chiedono un accordo territoriale per migliorare le condizioni dei lavoratori.

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“Avere migliori condizioni di lavoro”, questa è la semplice, quanto sacrosanta, rivendicazione sortita dall’attivo dei delegati RSA “Driver“, che ha messo al centro la piattaforma che Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno presentato alle associazioni di categoria delle aziende del settore corrieristico.

 

“Genova e la Liguria hanno necessità di un accordo territoriale che disciplini con estrema chiarezza le linee guida del CCNL Logistica Trasporto Merci, regole cristalline sulle franchigie dei mezzi che vengono condotti dai driver, per evitare che le aziende facciano cassa sulla pelle dei lavoratori: il rischio di impresa non deve essere a carico del lavoratore, ma degli imprenditori”, hanno spiegato Marco Gallo, Mirko Filippi e Giovanni Ciaccio di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

I delegati di Amazon, Gls, Brt, Sda, Dhl, Fercam, Susa,Tnt/Fedex e Arco Spedizione hanno detto forte e chiaro che non si può prescindere dal migliorare le condizioni di lavoro e hanno dato mandato alle OO.SS di trattare il punto chiave della piattaforma che prevede anche una parte relativa alle normative economiche, vista l’essenzialità del servizio svolto da tutti i corrieri nel corso della pandemia e che svolgono quotidianamente.

“Nel mondo della logistica i driver ricoprono, sempre più, un ruolo centrale. Durante il lockdown i corrieri hanno garantito alla popolazione generi di prima necessità e non solo, ogni singolo corriere ha permesso di non far uscire di casa migliaia di persone che, altrimenti, sarebbero circolate mettendo a rischio gli sforzi dei sanitari, quindi l’assemblea ha chiesto a gran voce l’avvio di un accordo territoriale tra OO.SS e associazioni datoriali per porre fine alle decisioni repentine, quindi non regolate, della committenza sulla fornitura del servizio – spiegano i sindacalisti - Va chiarito che non si dovrà più verificare il dumping economico tra i vari cantieri, ci sarà una clausola sociale, andranno pagati gli straordinari prevedendo eventualmente anche una forfettizazione e ci sarà un limite nell'orario di lavoro ben definito e non interpretabile. Le disuguaglianze devono cessare o si aprirà un periodo di conflitto, che non potrà che terminare con la stipula dell’accordo territoriale, che metterà tutti i lavoratori del settore sullo stesso piano, sociale ed economico”.

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