“La Liguria è divisa in più parti, anni orribili per le infrastrutture liguri, dal crollo del Ponte Morandi, al crollo del viadotto sulla A6, dalle frana sulle Lame di Aulla alla chiusura della A26 – commenta Stefano Ciliento, Presidente Confartigianato Trasporti La Spezia – una viabilità in tilt che genera gravi ripercussioni sul traffico, sui tempi di percorrenza delle merci, sui costi chilometrici dei trasporti. Confartigianato Trasporti La Spezia chiede verifiche a viadotti e ponti e investimenti sulle infrastrutture per garantire sicurezza di autisti e cittadini. L'operatività del porto spezzino non dovrebbe avere ripercussioni ma vista l'emanazione dell'allerta arancione per domani avremo ancora giorni di disagio".
"È necessario un cambio di passo in Italia per evitare di diventare il fanalino di coda dell'Ue. Tra il 2009 e il 2017 gli investimenti pubblici in infrastrutture sono crollati del 37,7%. Nel 2018 il valore degli investimenti pubblici in Italia è stato inferiore di 17,1 miliardi in confronto alla media Ue".
"Tutto questo mentre la dotazione infrastrutturale dell’Italia è inferiore del 19,5% rispetto alla media Ue e nelle 8 regioni più manifatturiere (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche) il gap di infrastrutture sale al 20,6% rispetto alle regioni competitor della Germania. A bloccare o ritardare le opere pubbliche è anche la lentezza burocratica: Confartigianato ha calcolato che la durata media per la realizzazione di un progetto è di 4,4 anni, ma la metà, pari a 2,4 anni, non è operativa: langue nei tempi morti dei procedimenti burocratici e autorizzativi".