Contro i Granata, che non vincevano in casa dal 2021, era difficile far meglio senza Reca, Maggiore, Nzola, lasciando in panchina per vari motivi - non tutti comprensibili - Bastoni e soprattutto Verde, oltretutto schierando la squadra con un improbabile 3-4-3 a specchio con l'analogo modulo granata, un modulo poco sperimentato dai giocatori dello Spezia, visibilmente in difficoltà nei primi 45'.
Meglio lo Spezia nella ripresa, con l'innesto di Antiste sicuramente positivo grazie alla sua freschezza agonistica che ha contribuito ad aprire il gioco riportando spesso la palla dalle parti del portiere del Toro, ma resta un dato oggettivo: nei 97' lo Spezia ha fatto un unico tiro in porta, per di più dal dischetto, troppo poco per qualsiasi situazione di gioco.
Venendo alle prestazioni dei singoli, spiace rimarcare che l'esplosività di Agudelo resti polvere bagnata quando il colombiano parte dall'inizio e non nella ripresa, mentre Manaj ha faticato molto nel primo tempo, restando troppo isolato rispetto ai compagni, ma nella ripresa si è giovato dell'aiuto di Antiste, spesso propositivo dalle sue parti. Sul terzo cambio, ovvero Strelec, poco da dire, come le poche palle che ha giocato.
Le prossime sfide dello Spezia contro Lazio, Udinese, Atalanta e Napoli lasciano poche speranze di far punti, motivo per cui a fare la differenza potranno essere i risultati delle dirette avversarie, a partire dal Venezia sconfitto oggi in casa 3 a 1 dall'Atalanta, aspettando gli esiti di Verona-Sampdoria di stasera, oltre che di Salernitana-Fiorentina e dello scontro diretto tra Genoa e Cagliari di domani.
Sarebbe ovviamente meglio se lo Spezia riuscisse a muovere la classifica da sé, obiettivo difficile ma non impossibile se il gruppo riuscirà a mantenersi compatto in questo rush finale, al netto della squalifica di Erlic che salterà la Lazio e delle latenti difficoltà tra lo staff tecnico e l'area dirigenziale tecnica, nonché della situazione singola di Nzola, oggi neppure convocato.