Lunedì 10 giugno presenteremo questo o.d.g nel corso del Consiglio comunale alla Spezia, in relazione alla ventata possibilità che la Centrale Enel sia trasformata in centrale a gas, aggravando la situazione di un’area già fortemente penalizzata da altre fonti di emissione (senza considerare i danni ambientali e sanitari prodotti dalla presenza pluridecennale dell’attuale centrale a carbone), quali il porto commerciale, cantieristica, navi da crociera. Non contando, inoltre, che il futuro di una area così economicamente strategica per la nostra città, venga decisa ancora una volta da un progetto preconfezionato, predisposto e deciso senza ascoltare i diretti interessati della comunità locale nelle sue diverse articolazioni.
Di seguito il testo completo:
Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco della Spezia
Alla Giunta Comunale
Oggetto: Area Enel
VISTO
l’ordine del giorno approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale con il quale, tra l’altro, si chiedeva che Enel restasse a Spezia investendo in una nuova centrale a gas
il progetto di Centrale termoelettrica della Spezia "Eugenio Montale" - sostituzione dell'unità a carbone esistente con nuova unità a gas, depositato al Ministero dell’Ambiente in sede di procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA
CONSIDERATO CHE
le modalità, con cui è stato comunicato prima e presentato poi il progetto di nuova centrale a gas, appaiono in palese contraddizione con il metodo del Progetto Futur-E di Enel relativo alla dismissione di siti con impianti energetici convenzionali (a carbone, olio e gas), il quale non definisce una soluzione a priori ma un metodo in tre fasi: - ascolto del territorio, - manifestazione di interesse,- invio di proposte progettuali comprensive di offerte vincolanti per l’acquisizione del sito.
lo studio Enea sul futuro dell’area Enel non appare adeguato a delineare scenari di fattibilità tecnico economica e andrebbe sicuramente implementato coinvolgendo competenze in materia di politica industriale e in generale di riconversione di aree industriali da dismettere
il progetto di centrale a gas andrebbe a collocarsi in un’area già fortemente penalizzata da altre fonti di emissione (senza considerare i danni ambientali e sanitari prodotti dalla presenza pluridecennale della attuale centrale a carbone), quali il porto commerciale, cantieristica, navi da crociera.
non è mai stato verificato adeguatamente l’impatto sanitario della centrale a carbone prodotto ad oggi sui cittadini spezzini
CONSIDERATO QUINDI CHE
non è accettabile che il futuro di una area così strategica, anche da un punto di vista economico, per il territorio spezzino venga decisa per l’ennesima volta da un progetto preconfezionato predisposto e deciso lontano dalla comunità locale interessata nelle sue diverse articolazioni di rappresentanza istituzionale, sociale ed economica
dalla documentazione progettuale presentata da Enel per il progetto di nuova centrale a gas risulta chiaramente la possibilità di una dismissione della centrale a carbone ben oltre la data del 2021
la attuale autorizzazione di cui la centrale è dotata avrà efficacia fino al 2029
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
1. Ad attivarsi presso il Ministro dell’Ambiente affinché sospenda il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA statale in corso
2. A proporre di attivare in sede locale un tavolo di concertazione con tutti gli enti preposti e con la partecipazione di rappresentanze della comunità locale al fine di :
2.1. Definire uno studio di danno sanitario prodotto ad oggi dalla centrale di Spezia
2.2. Impostare, anche con appositi supporti di studio e consulenza adeguati, una serie di scenari di fattibilità tecnico economica sul futuro dell’area Enel non limitati alla sola produzione di energia elettrica
2.3. applicare agli scenari di cui al punto 2.2 una valutazione di impatto integrato ambientale e sanitario al fine di mettere a disposizione dei decisori finali sufficienti elementi per potere scegliere lo scenario a minor impatto per la salute dei cittadini spezzini
3. a verificare lo stato di gestione attuale della centrale e della eventuale revisione dell’AIA considerato il perdurare della presenza della centrale e carbone e quindi attivarsi verso i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente affinché si mantenga la data del 2021 per la dismissione della centrale carbone
4. Ad avviare nelle more dei punti 2.1, 2.2., 2.3, sopra esposti una variante al piano urbanistico vigente che preveda, nell’area attualmente occupata dalla centrale a carbone, il divieto di installare industrie insalubri di prima classe
5. A dotarsi di adeguata competenze tecnico scientifiche per supportare la partecipazione della Amministrazione Comunale alle procedure di bonifica durante la fase di dismissione della centrale a carbone esistente
Donatella Del Turco, Jessica De Muro