L’azienda dal canto suo sta mettendo in atto un processo di ristrutturazione che, a detta dei vertici aziendali, sarà utile all’efficentamento e al risparmio in previsione dell’affidamento in house del servizio.
Ma anche fosse questa la principale e unica ragione non si comprende come non la si possa condividere con le forze sindacali e i principali protagonisti della vicenda. A ciò che si apprende a mezzo stampa infatti sarebbe una decisione unilaterale, episodio mai accaduto all’interno dell’azienda di trasporto e che preoccupa non poco, non solo per il provvedimento ma anche e soprattutto per il metodo con cui lo si è messo in pratica. Questo rischia infatti di accendere una miccia nei rapporti tra azienda e sindacato, proprio in un momento nel quale il futuro della assegnazione del trasporto pubblico è incerto e così le garanzie per i lavoratori.
Confidiamo che si possa trovare una soluzione, nel frattempo abbiamo chiesto la convocazione di una commissione consiliare per audire i vertici di Atc.
Avremmo voluto fare un percorso più completo anche in merito ai tagli, partendo dall’ascolto dell’ente preposto, ossia la Provincia.
Ma da parte del Presidente abbiamo ricevuto un “no” come risposta.
Marco Raffaelli, Vice presidente III Commissione
Federica Pecunia, Capogruppo PD