Le tre associazioni, note per l’impegno profuso da anni sul tema della lotta alle mafie, particolarmente attive nella Consulta comunale della legalità, s’impegneranno nella raccolta di firme a sostegno "della petizione lanciata dal Comitato alla luce delle violazioni di leggi nazionali e regolamenti comunali, alcune delle quali clamorose come l’esproprio di una fetta di piazza pubblica da parte del costruttore, la cancellazione del parcheggio pubblico interrato, l’asservimento del sottosuolo pubblico di piazza Martiri soltanto a parcheggi privati".
L’impegno delle tre associazioni si concretizza anche nella disponibilità ad accogliere nell’appartamento al “Quarto Piano” di via Landinelli 42 sottratto alla malavita, chi vorrà firmare la petizione. La sede sarà aperta venerdì pomeriggio dalle 16,30 alle 18 e sabato tutto il giorno dalle 10 alle 19.
In precedenza avevano dato il loro sostegno alla petizione il Comitato Difesa del Territorio, storica associazione di Boettola, Olmo e Santa Caterina, Legambiente Val di Magra e Sarzana in movimento.
Sabato mattina tra le 10,30 e le 13 sarà possibile firmare la petizione anche in piazza San Giorgio. Il “Comitato Sarzana, che botta!” ha fissato lì il secondo appuntamento con i cittadini che vogliono con la loro firma sostenere la petizione al sindaco Cristina Ponzanelli e al consiglio comunale per sospendere il progetto di palazzo di 5 piani in piazza Martiri, ripristinare il parcheggio pubblico interrato previsto nel Piano particolareggiato del 2009, unico atto approvato dal consiglio con i crismi della legalità. La scelta di piazza San Giorgio non è casuale: il discusso palazzo sovrasterà di due piani lo storico Laurina, uno dei simboli della città.
In caso di pioggia la raccolta di firme si sposterà sotto i portici tra l’oreficeria Bianchi e la gelateria Biagi.
Il Comitato sottolinea che il ricorso alla mobilitazione dei cittadini si è reso necessaria per il perdurare dei silenzi dell’amministrazione di fronte alle denunce e alle proposte scaturite dall’incontro alla sala della Repubblica di un mese fa.
“Noi non ci sottraiamo al confronto e alla collaborazione – ha dichiarato Roberta Mosti – Ma saremmo stati incoerenti a non assumere iniziative, mentre i lavori procedono a ritmo spedito addirittura di domenica mattina. Non chiediamo il blocco del cantiere, ma il ripristino del Piano particolareggiato votato dal Consiglio comunale nel 2009. L’impegno per la legalità richiede fatti concreti non buone intenzioni. Attendiamo fiduciosi, sempre disponibili al dialogo con l’Amministrazione e con tutte le parti politiche per trovare soluzioni praticabili”.