Come al solito la maggioranza di centrodestra che governa la Regione gioca allo scaricabarile. Anche nel caso dell’Ambito territoriale di caccia della Spezia la colpa è dell’assessore Mai. La Giunta ha scelto di anticipare la stagione venatoria al 16 settembre e il tribunale ha dato il via libera a questa decisione, ma ha ribadito che la stagione non sarebbe durata più dei normali 3 mesi. E il 16 dicembre sono scaduti i termini. L'assessore, a quel punto, invece, di emanare un provvedimento per prolungare la caccia al cinghiale ha detto agli Ambiti di andare avanti. L'Ambito spezzino, che ha deciso di rispettare la sentenza del tribunale e fermarsi al 16 dicembre, viene oggi attaccato da tutto il centrodestra che ne chiede il commissariamento. Il Pd è d'accordo sul prolungamento fino al 31 gennaio, ma se Mai si assumesse la propria responsabilità e firmasse un atto ufficiale per prolungare la stagione venatoria.
Si accusa l'Ambito della Spezia di non considerare i danni che potrebbero essere causati dalla scelta di rispettare la sentenza del Tar, vorrei ricordare che la legge 157 è di carattere conservativo e che ci sono strumenti idonei alla salvaguardia dell'agricoltura: i piani di controllo e l'avvio della caccia di selezione su cui l'Ambito sta lavorando puntualmente.
Invece di chiedere il commissariamento dell'Ambito, bisognerebbe chiedere alla maggioranza di fare meglio il proprio mestiere e prendere atto che i continui ricorsi e le continue retromarce a cui spesso sottopongono il settore della caccia creano solo una gran confusione.
Juri Michelucci,
vicecapogruppo del Pd ligure.