Da qualche tempo, leggo sulla stampa quotidiana degli attacchi che mi vengono rivolti da personaggi della maggioranza che, momentaneamente, governa il comune di Sarzana. Ho pensato di non rispondere, perché questo livello di discussione non merita neppure risposte. Poi, ho deciso di rispondere perché molti amici e compagni mi hanno sollecitato a farlo. Le accuse degli uomini della destra, non a caso degli elementi più marcati da questo punto di vista, fanno quasi trasparire un sottinteso di “disonestà” personale o di malaffare. Incredibile la notizia secondo la quale il comune di Sarzana rischierebbe il dissesto finanziario e, la cosa viene motivata con l’operato dell’assessore alla cultura dell’ultima giunta di centro-sinistra.
Come è possibile che un assessore, che è rimasto in carica un solo anno e in un incarico come quello della cultura che ha come dotazione finanziaria molto meno dell’1% del bilancio comunale abbia prodotto un così grave dissesto?
La verità va probabilmente cercata in altre direzioni. La cosa sotto gli occhi di tutti i cittadini è che Sarzana, nonostante le gravissime ristrettezze del bilancio comunale, ha conosciuto un anno intenso e qualificante di iniziative di alto livello culturale, che, a dispetto dei maldestri e disperati tentativi d’infangarle, sono piaciute ai cittadini e ai turisti.
Sono particolarmente felice di aver trovato e attivato i fondi dell’ART-BONUS per il recupero del ciclo di affreschi del Lemmi al Chiostro di San Francesco. Il risultato non è da poco, se si considera che Sarzana è stato il primo comune in assoluto della Liguria ad ottenere i contributi dell’ART-BONUS.
La mostra di ANDY WARHOL può essere piaciuta o meno, ma è stata la più importante mostra d’arte mai realizzata a Sarzana in tutta la sua storia. Sono riuscito a portare la mostra con la modestissima cifra di € 70.000, quando la stessa in altre realtà è costata dai 350.000 ai 400.000 euro, comprendendo nel costo il trasporto, l’allestimento, il disallestimento, le assicurazioni e i cataloghi. La mostra ha portato 11.000 visitatori paganti, non pochi considerando la limitata campagna pubblicitaria e il periodo dell’anno particolarmente difficile, che testardamente abbiamo voluto per cercare di attrarre persone nel periodo di “magra” della nostra economia. In mostra c’era un libro in cui i visitatori potevano esprimere le loro opinioni. Leggetelo. Troverete complimenti e apprezzamento. Li troverete anche in inglese, francese, tedesco e altre lingue.
La mostra ha prodotto circa 87.000 euro d’incassi da biglietti e 7.500 euro da sponsor, oltre a ditte che hanno offerto il buffet inaugurale e i grandi teloni illustrativi. La città si vesti coi colori di Warhol, i sarzanesi erano felici di avere finalmente una mostra che li poneva sullo stesso piano di città ben più importanti.
La cosa più importante è il PATRIMONIO che è rimasto al comune di Sarzana, del quale nessuno parla. Ho trovato i locali della Firmafede in condizioni pietose. Ascensore rotto. Riscaldamento non funzionante, impianto elettrico inadeguato, locali sporchi e pareti segnate, la porta s’incastrava e non c’erano né la video sorveglianza né l’impianto anti intrusione. Non c’erano soldi per poter far fronte a questa spesa. Ho trovato degli “sponsor tecnici” e la grande collaborazione della soprintendenza regionale. Abbiamo sistemato tutto. Se avessimo dovuto affidare a ditte private i lavori non avremmo speso meno di 30 o 40 mila Euro. Oggi la città di Sarzana ha locali attrezzati, che hanno addirittura un impianto d’illuminazione a LED, particolarmente studiato per le esigenze di mostre d’arte. Così si potranno fare mostre senza problemi.
Ho portato a Sarzana la straordinaria mostra del gruppo COBRA, che meritava ben diversa pubblicità e avevo aperto contatti fondamentali per future grandi mostre. Sarzana era entrata nel novero delle città italiane delle grandi mostre nazionali. La nuova giunta intende proseguire su questa strada?
Vedo che sono riusciti a non fare il programma per il tetro Impavidi, dopo che lo scorso anno avevamo realizzato 14 opere con compagnie di primaria importanza nazionale e 36 serate con il lavoro delle associazioni locali.
Sento minacce contro il FESTIVAL DELLA MENTE. Riusciranno a perderlo? Hanno perso il passaggio della MILLE MIGLIA da Sarzana, hanno cancellato importanti manifestazioni come le “domeniche in musica”, il “festival pianistico” e insabbiato il progetto che avrebbe potuto portare Sarzana ad essere un grande punto d’attrazione internazionale con il “festival della musica etnica e folcloristica”. Temo per lo “Spiros Arghiris” e gli “Atri fioriti”. Certo hanno tagliato i fondi a quello straordinario e ricchissimo tessuto di associazioni culturali che nei vari campi hanno, da sempre, fertilizzato il panorama culturale locale.
La politica culturale di questa amministrazioni, a parte le gare di chi mangia più pizza o la desolante selezione di miss Italia sembra non saper proporre altro.
Allora, occorre “BUTTAR FUMO NEGLI OCCHI” dei cittadini e cercare di ascrivere ai vecchi amministratori le colpe della propria miseria culturale.
Nicola Caprioni
ex Assessore alla cultura del Comune di Sarzana