Da una parte IRE, la partecipata di Regione Liguria che segue il cantiere del Nuovo Felettino; dall’altra la Pessina Costruzione che lo dovrebbe materialmente realizzare.
Sul campo, ad oggi, uno stato di avanzamento lavori pari a poco più del 4% del previsto. La demolizione della vecchia struttura è avvenuta ma oltre alla spianata non c’è traccia né dello scavo di fondazione né, ovviamente, del nuovo edificio.
Il Felettino dovrebbe essere concluso, secondo il cronoprogramma, al netto del ritardo dovuto all’altare di Villa Cerrè, entro novembre del 2020. Se i lavori di costruzione partissero domani avremmo, dunque, a disposizione meno di 800 giorni per vedere sorgere una struttura di 55.000 metri quadrati, sviluppata su 6 piani e completa di impiantistica. I lavori però non partiranno domani mattina. All’orizzonte si profila, infatti, una nuova variante sulle fondazioni che la Pessina Costruzioni avrebbe intenzione di presentare, dopo quella che fu bocciata ad agosto.
La precedente variante ha avuto un periodo di gestazione, per poi arrivare al diniego, di circa 9 mesi. La nuova, non ancora depositata, sempre che venga esaminata, non sarà di certo più rapida.
Questo è il gioco a cui assistiamo: un progetto esecutivo pronto per essere realizzato a cui però vengono anteposte continue alternative strutturali.
Secondo 7 tecnici differenti, che hanno condotto in tempi e per finalità diverse studi approfonditi, sul terreno in cui dovrebbe sorgere il nuovo ospedale spezzino non ci sarebbero problemi geomorfologici. Nulla, dunque, che possa giustificare la necessità di continuare a modificare il progetto approvato senza procedere coi lavori.
Lo stop è da ricercarsi in ragioni del tutto diverse. Il dubbio è in procinto di trasformarsi in certezza? Alla luce delle dichiarazioni di esponenti leghisti che governano Regione, Provincia e i maggiori Comuni spezzini, sembra infatti che nessuno voglia realizzare il Nuovo Felettino. La cosa che sembra importare a tutte le parti in causa è quella di non assumersene le responsabilità.
La Giunta ligure fa pesce in barile e forse manda in avanscoperta De Paoli con le sue dichiarazioni contro il Nuovo Felettino. IRE che attribuisce ogni responsabilità all’impresa costruttrice. La Pessina che, appellandosi alla richiesta di monitoraggi all’atto dell’approvazione del progetto originale, continua a presentare varianti e ad accusare IRE dei ritardi.
Le istituzioni locali immobili e schiacciate da questo braccio di ferro che rischia di far saltare definitivamente il banco, con buona pace della fatiscenza del Sant’Andrea.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra/liberaMente Liguria