Sono passati 40 anni da quel referendum popolare che ha visto fare un ulteriore passo di civiltà al nostro Paese.
40 anni dall’introduzione della Legge che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza o, per meglio dire, sancisce le “norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”.
Prima di allora, lo ricordiamo, interrompere una gravidanza era considerato un reato punibile con la reclusione.
Troviamo estremamente pericolosa e lesiva della dignità delle donne in quanto persone e cittadine la recrudescenza neanche troppo strisciante, complice a nostro parere il periodo storico- politico che stiamo attraversando, messa in atto da sedicenti gruppi “pro vita” o “sentinelle” che vegliano su non si sa cosa, ma che invece dal nostro punto di vista incitano all’odio e alla gogna sulla libertà di scelta e autodeterminazione della donna ad essere o non essere madre.
Si unissero costoro, andando oltre demagogici proclami, alla battaglia che faticosamente si cerca di portare avanti per una vera applicazione della 194 che dovrebbe, come cita la legge stessa, attraverso lo Stato garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconoscere il valore sociale della maternità e tutelare la vita umana dal suo inizio.
Se come tutte noi credono al valore della vita, si uniscano a noi per urlare che si dovrebbe aiutare lo sviluppo e non lo smantellamento progressivo dei consultori pubblici, dove alle donne si insegna a prevenire e ad essere più consapevoli . Certo sappiamo quanto sia più faticosa questa strada, piuttosto che quella del “dare all’untore” demagogicamente, con un cartellone gigante, o stando in piedi in una piazza.
Sappiatelo: noi donne tutte non permetteremo che su questa conquista ( sì, proprio così, Conquista) possiate riscaraventarci nell’oscurantismo e tra le braccia delle “mammane” o di chiunque altro senza scrupoli sulla nostra pelle. Solo noi possiamo scegliere di venderla a caro prezzo, la pelle. E lo faremo.
Come donne di Articolo Uno saremo in Piazza del Bastione, con tutte le altre, tutte assieme OBIEZIONE RESPINTA!
Federica Paganelli, Silvia Gobbetti -Coordinamento Articolo Uno La Spezia