Leggendo la risposta del Presidente della Regione Liguria al Presidente del Parco Montemarcello Magra –Vara mi pare che ci sia la volontà di mascherare la brutta figura che Toti ha fatto non avendo in tutti questi mesi mai avuto una presa di posizione chiara sulle sorti del Parco, ma avendo lasciato che suoi fidati consiglieri attaccassero il Parco con motivazioni che definiamo ridicole. Addirittura ha permesso che il suo fedelissimo assessore Giampedrone, nativo di questi luoghi dove insiste il Parco, lasciasse la Delega ai Parchi a favore di Mai, declinando quindi ogni responsabilità a quest’ultimo.
Quella di Toti è solo una polemica strumentale in vista delle elezioni del 4 marzo anche perché sono convinta che ognuno di noi ritenga molto più produttivo e sicuramente più democratico che un consiglio sia formato da persone di diversa estrazione culturale e politica e che le decisioni vengano prese da una pluralità di soggetti, piuttosto che da un organo monocratico come vorrebbero fare molti accoliti del presidente della Regione.
Ricordiamo al Presidente Toti che I parchi sono l’unica forma di gestione territoriale che è presente in tutto il mondo e che i parchi si istituiscono per conservare la natura o, come si dice tecnicamente, la biodiversità.
Ma la conservazione della biodiversità non ha solo le ovvie implicazione di carattere etico e culturale, ma, come dimostrano importanti studi fatti negli ultimi venti anni, la biodiversità possiede un valore economico chiaro e quantificabile per il territorio.
Purtroppo la classe politica che attualmente amministra la Regione vede il Parco come fattore di limitazione dello sviluppo (basta leggere la premessa alla proposta di Legge o le dichiarazioni di questi giorni del Consigliere Costa), mentre personalmente ritengo che il Parco rappresenti oltre che un utile strumento di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche un deterrente alla speculazione edilizia e soprattutto una potenzialità economica incredibile.
Poi, non condivisibile, anzi profondamente ingiusto, è definire il Parco ”poltronificio“. Così facendo significa che il Presidente Toti ignora che il presidente del Parco Montemarcello Magra non percepisce nessuna indennità e che dei 4 consiglieri due, per motivazioni diverse, non percepiscono alcun gettone. Gli altri due invece, di cui uno è proprio quello nominato dalla regione, percepiscono un gettone di presenza di euro 30 lorde. Ora considerando l’impegno e il tempo che i consigli richiedono, oltre la responsabilità che ognuno di noi si assume, direi che possiamo dire di essere “malpagati”! Un giusto riconoscimento poi deve essere tributato al personale dipendente del Parco, che pur sicuramente sottodimensionato, svolge il proprio lavoro con dedizione e massimo impegno.
Insomma i deboli argomenti, e il modo un po’ gretto di comunicarli, sono la dimostrazione della mancanza di sensibilità di Toti per i temi ambientali e della precisa volontà politica di affossare il Parco Montemarcello Magra Vara piuttosto che valorizzarlo.
Raffaella Fontana
Consigliere del Parco Monte Marcello Magra Vara