"E' necessario ricordare questa data – affermano Andrea Ornati e Vimal Carlo Gabbiani di Sinistra, Ecologia e Libertà – affinché le istituzioni s'impegnino, costantemente, per la piena attuazione dei diritti inviolabili sanciti nella Convenzione: tanto è stato fatto dagli Stati negli ultimi anni, ma tanto si deve ancora fare, anche nel nostro Paese, per far si che ogni bambino possa vivere la propria infanzia serenamente. In un momento di crisi economica così forte l'impegno nella difesa dei minori deve costituire una priorità. Occorre investire in particolar modo nella scuola e nei servizi per l'infanzia, per contrastare in ogni modo esclusione sociale ed emarginazione. Difendere i diritti dei bambini e contrastare tutti gli elementi che ne ostacolano la piena realizzazione significa salvaguardare il futuro del nostro Paese.
Questa premessa – prosegue la nota – non può non tener conto della profonda crisi economica e sociale che stiamo vivendo.
I continui tagli lineari, imposti soprattutto ai Comuni, non possono far retrocedere quest'ultimi in materie essenziali, quali politiche sociali e di accoglienza.
Non è pensabile che siano colpite dalle politiche di austerity le classi più disagiate della società. In tale quadro, ovviamente, rientrano i minori, i quali vedono già pesantemente penalizzato il proprio futuro.
Il principio sancito nell'articolo 2 della Convenzione riconosce la garanzia dei diritti, enunciati nella stessa Carta, senza alcuna distinzione di razza, sesso, lingua o religione.
E' bene, dunque, che la politica, a partire dalle istituzioni locali, compia azioni specifiche, volte a dare piena attuazione a quanto affermato.
Registriamo con profonda soddisfazione che, nella nostra Provincia, diversi Comuni, a partire da quelli di Arcola, Lerici e La Spezia, attraverso importanti atti Consiliari, hanno deciso di conferire la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia.
E' un punto di partenza: il prossimo Governo, sulla scia di quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dovrà ripensare l'intera legislazione nazionale in materia di cittadinanza, basandosi sul principio del c.d. ius soli, principio non solo di civiltà, ma pure necessario per favorire la futura integrazione".