La segreteria della Camera del Lavoro prosegue: "Sappiamo che l'occupazione abusiva è un reato anche quando a tua volta sei vittima di una situazione di disagio procurata da uno sfratto, ma trasformare la vicenda di Via Napoli in una crociata contro lo straniero è dannoso e fuorviante. Al di là del fatto che la famiglia in questione sia italiana, la provenienza non c'entra niente, quello della casa è un problema che riguarda tutti, italiani e stranieri. E' quindi necessario che si trovi una soluzione dignitosa per ripristinare la legalità e rispondere all'emergenza abitativa di una famiglia nella quale si trovano anche bambini piccoli".
Conclude la Ghiglione: "Sono quasi 2000 le richieste per case popolari alla Spezia e permangono molte situazioni di disagio e morosità. Bisogna avviare una nuova stagione di realizzazione di alloggi pubblici, attraverso la ristrutturazione di edifici esistenti e senza nuove colate di cemento; rimettere sul mercato le 1700 case sfitte attraverso una politica pubblica che incentivi gli affitti a canone concordato; avviare politiche di sostegno alle situazioni di estremo disagio, a partire dalle morosità. Solo con interventi di questo tipo si potrà risolvere il problema ed evitare guerre tra poveri e strumentalizzazioni del problema abitativo."