"Siamo di fronte a una serie di articoli talmente piatti e lapalissiani da non poter essere che sottoscritti e condivisi - afferma la portavoce pentastellata Alice Salvatore - Chi vuole la disoccupazione? Evidentemente nessuno. Ma, nel Growth Act non si dice nulla o quasi su quali misure adottare nel concreto per combatterla: manca qualunque disposizione normativa chiara che abbia immediati effetti positivi sulla crescita".
Sulla stessa linea anche il portavoce M5S Francesco Battistini, che rilancia: "Quale idea di sviluppo e di brand turistico ha la Giunta Toti? Forse lo stoccaggio delle ceneri al Porto della Spezia, com'è emerso in questi giorni?".
Nel testo del disegno di legge si parla poi di favorire la modernizzazione in chiave internazionale del turismo. "Ancora una volta si dice tutto per non dire nulla - spiega Battistini - Cosa significa? Che a Savona e La Spezia tradurremo carbone in tutte le lingue del mondo? Ma è ogni singolo settore ad essere affrontato con superficialità e senza entrare nel merito, dalla "mobilità da sviluppare in chiave turistica" all'economia del mare che coincide unicamente col settore nautico. E i prodotti del mare? E gli operatori turistici che di questi prodotti vivono?"
"Ma a sorprendere - prosegue Salvatore - è anche la totale assenza di un'adeguata analisi di fattibilità e di risorse finanziarie fresche disponibili, così come la mancanza di una strategia sul trasporto pubblico locale e una politica sanitaria innovativa e virtuosa. Non a caso, proprio alla sanità il Growth Act dedica il solo articolo 22, senza scrivere una riga sulle urgenti misure di riorganizzazione del sistema sanitario regionale e di riduzione della spesa sanitaria complessiva".
Articolo dopo articolo, il Growth Act sfiora, senza toccare mai, tutti i temi chiave dello sviluppo economico ligure. Su una sola cosa l'assessore Rixi sembra avere le idee chiare, quando all'articolo 26 invoca semplificazioni in materia di VIA. "Un tema - ricorda Battistini - che ricorre come un mantra dall'inizio della legislatura e sottintende quell'approccio a sviare e aggirare le norme, che ha toccato il suo punto più alto (o più basso) nell'approvazione del Piano Casa".
Al Growth Act il MoVimento 5 Stelle Liguria risponde con un modello di sviluppo alternativa che riparta dalla tutela dell'ambiente, la promozione del turismo e il sostegno alla cittadinanza. "L'idea di crescita che abbiamo in mente noi - chiudono i portavoce liguri - passa dal reddito di cittadinanza, una nuova idea di futuro basata su ambiente, cultura, rilancio dei prodotti tipici, salute e paesaggio. E, soprattutto, una rinnovata partecipazione alle scelte dei cittadini, che oggi si sentono invariabilmente esclusi".