Delle decine di osservazioni al piano proposte da cittadini e comitati, soltanto tre sono state accolte dalla maggioranza. Nessuna che puntasse dritto al merito di questo sciagurato progetto. Nessuna di quelle presentate dal comitato "Sarzana che botta", come sempre in prima fila sui temi urbanistici e sui progetti faraonici che, in questi ultimi anni, hanno già deturpato in modo pesante Sarzana, il Piano Botta in testa.
Oggi il copione si ripete. Che Marinella debba essere riqualificata, non v'è dubbio. Ma qui siamo di fronte all'ennesimo progetto faraonico con scarse possibilità di partite e meno ancora di concludersi in modo dignitoso.
Il tutto portato avanti in consiglio con l'ennesima prova di forza da parte di un sindaco, Alessio Cavarra, più renziano di Renzi, che dà nomi inglesi ai programmi (indimenticabile il suo "Forwarding 2014" con cui voleva riprogrammare completamente Sarzana... e poi abbiamo visto i risultati) e, come il suo mentore, tiene sotto scacco l'intero consiglio comunale, bypassando ogni forma di consultazione pubblica. Al resto ci pensa il suo braccio destro – e assessore ai Lavori Pubblici – Massimo Baudone, uno per cui la partecipazione civile è una via di mezzo tra un optional e una seccatura.
Dopo una discussione fiume di dieci ore, il Piano Spiagge è passato coi voti della maggioranza, e una piccola spintarella dell'"opposizione". O, per dirla con Ellekappa, dei "diversamente concordi". La logica è quella cara al nume tutelare fiorentino: si discute, si dialoga, ma poi si fa come diciamo noi.
E pazienza se, pur di far passare il piano, si infrangano almeno due leggi – nazionale e regionale – relative ai piani urbanistici.
Pazienza se si calpesti la partecipazione, evitando accuratamente un reale percorso partecipativo che – citando l'esperto di diritto Marco Grondacci – "deve concludersi prima dell'adozione di un piano urbanistico e non solo della sua approvazione definitiva".
Pazienza se, come ha più volte detto il MoVimento 5 Stelle, latitano i milioni di euro di finanziamento per le opere pubbliche e non c'è alcuna garanzia sugli oneri di urbanizzazione da parte dei balneatori.
Noi, come Gruppo MoVimento 5 Stelle in Regione, presenteremo un'interrogazione urgente sul tema del Piano Spiagge. Prima ancora del merito, quello che contestiamo è il metodo scelto da Cavarra e i suoi. Che evocherebbe scenari bui e lontani della storia italiana, non fosse che l'esempio più calzante lo stiamo vedendo in pratica proprio in questi mesi a Roma. (8 ottobre)