Ora comprendiamo perché il sindaco Cavarra nell'ottobre 2013 al nostro convegno sui rifiuti respinse la proposta di costituire un osservatorio comunale, organismo attivato in tutti in comuni virtuosi, opponendo che esiste già la Consulta dell'ambiente (peraltro mai convocata). Dunque il Comitato Sarzana, che botta!, l'associazione sarzanese impegnata con maggior continuità da anni sui temi della tutela del territorio, dell'ambiente, dell'urbanistica, non farà parte della Consulta dell'ambiente. Con almeno tre paradossi: la Consulta sarà convocata per la prima volta in questa legislatura per dare il parere al Piano del litorale di Marinella. Il Comitato risulta essere l'unica associazione ambientale che abbia presentato osservazioni alla delibera del consiglio comunale di adozione del Piano, ma sarà escluso dalla discussione. Il parere (obbligatorio) – vale la pena ricordarlo all'occhiuto custode dello Statuto comunale Stefano Mugnaini – andava assunto prima dell'adozione del Piano da parte del Consiglio comunale, non dopo. Il paradosso più esilarante è la composizione della Consulta dell'ambiente. Saranno convocati i rappresentanti di associazioni o da tempo inesistenti a Sarzana o non inserite nell'Albo comunale alla voce Ambiente (oltre al Comitato c'è solo Sarzana Today).
La ciliegina finale è che la Consulta dell'ambiente sarà presieduta dal sindaco. Insomma Cavarra consulterà se stesso. L'apoteosi della farsa della partecipazione "made in Sarzana", borgo felice.
La nostra richiesta. A questo punto chiediamo al Consiglio comunale se, prima di attivare la Consulta, non ritenga di aggiornare un Regolamento che ha 23 anni, concepito prima della riforma degli Enti locali. (10 settembre)